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Mimmo Carratelli: “È vietato fare calcoli”

Senza respiro. Si gioca tre giorni dopo la mancata vittoria di Roma col terzo posto conquistato in linea con Lazio, Inter e Udinese. La qualificazione Champions (preliminari) torna a sorridere. Il Napoli, sulla carta, sembra avvantaggiato. Due partite in casa (Palermo e Siena) e solo una fuori (Bologna) e all’ultima giornata c’è Lazio-Inter dopo il derby milanese.

Napoli e Udinese sembrano le squadre più in palla, ma i friulani dipendono troppo dai gol di Di Natale (gol alla Lazio, non segnava da tre turni: due sconfitte e un pari per l’Udinese). L’Inter non incanta ma fa punti. In difficoltà la Lazio per le numerose assenze e la rissa di Udine. Finora, Udinese regina casalina (40 punti), Napoli miglior corsaro in trasferta (25 punti). Il migliore attacco è del Napoli (62 gol), la migliore difesa è friulana (35). Il mese di aprile è stato più positivo per l’Inter (11 punti), imbattuta da sei turno con Stramaccioni; magro per la Lazio (4). Sette punti per Udinese e Napoli. La squadra azzurra si è tirata su da tre sconfitte consecutive rientrando in ballo per il terzo posto.

Si fanno calcoli su un arrivo in volata col Napoli avvantaggiato nei confronti diretti su Inter (1-0, 3-0) e Udinese (2-0, 2-2), in svantaggio con la Lazio (0-0,1-3). Non è tempo di calcoli. Il Napoli deve andare di gran carriera con un calendario che sembra più favorevole. Ma bisogna renderlo tale sul campo giocando come nei venti minuti esaltanti del secondo tempo a Roma e come a Lecce. Si può fare. Si gioca di sera, temperatura meno opprimente.

Tre partite, nove punti: è il diktat del momento. Il Napoli deve cavare da se stesso le energie per farcela senza “guardare” agli altri. E’ un finale elettrizzante. Nessun risultato è scontato. Il calcio scommesse, di cui si attendono gli esiti prima della fine del campionato, con possibili penalizzazioni, impone a tutte le squadre di dare il massimo per essere “pronte” a una nuova classifica.

Col Palermo, all’andata, fu una passeggiata (a segno Pandev, Cavani e Hamsik), uno dei migliori colpi in trasferta (sei vittorie). I tre si ripresentano al ritorno. Stessa musica? La classifica degli azzurri paga i troppi pareggi (13), seconda squadra ad avere maggiormente impattato. Lo sprint finale non ammette altri mezzi risultati. Chi pareggia, è perduto.

Non sembra in grande salute il Palermo (tre punti nelle ultime cinque partite, però in ripresa in campo esterno), lontano da ogni traguardo europeo e virtualmente salvo. Zamparini ha giostrato con tre allenatori, segnale di una stagione controversa. Però il Palermo può giocare “in libertà”, senza affanni, lasciando al Napoli il ”peso” di fare risultato pieno. Difesa a quattro con l’argentino Silvestre, (da tenere d’occhio per il Napoli), però battuta 54 volte, una difesa da retrocessione. Fuori casa, l’attacco rosanero stenta (in trasferta ha segnato meno di Lecce e Genoa che lottano per salvarsi). Ha deluso l’uruguayano Hernandez, Budan va a corrente alternata e la partenza di Pinilla ha impoverito notevolmente il reparto offensivo. Non ci sarà Miccoli (13 centri, più di Lavezzi e Hamsik) che ha sempre in serbo la “botta assassina”. Le capacità balistiche del minuscolo attaccante sono note. E’ un’assenza favorevole al Napoli. Il centrocampo siciliano è fatto di lottatori e l’argentino Bertolo si sta facendo notare.

Al Napoli mancherà Dzemaili, squalificato, e la squadra torna al 3-4-2-1. Mazzarri vorrà sfruttare sin dall’inizio Pandev che, a Roma, è entrato perentoriamente in partita con l’assist al gol di Cavani. Sono da valutare le condizioni di Lavezzi. Ma è bene mettere in capo una formazione equilibrata. Rivedremo Hamsik più arretrato e Pandev più vicino a Cavani. Non sembra pronto il Pocho per cominciare dall’inizio, ma il suo tric-trac potrebbe tornare utile nel corso del match se il Palermo dovesse resistere. Alla fine, c’è pur sempre Cavani, l’uomo delle 101 pistole.

Fonte: Il Roma.net

La Redazione

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