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Mimmo Carratelli: “Il Napoli vola sulla cresta di Hamsik”

Il fungo mangia l’erba del San Paolo e il Napoli si mangia la Fiorentina (2-1) al debutto casalingo di campionato. Azzurri a punteggio pieno con Juventus e Lazio. La Fiorentina, pim,pum, pam, con un centrocampo nuovo di zecca (come il resto della squadra, esclusi Jovetic e Pasqual), stradomina nel primo tempo però senza mai impegnare De Sanctis e il Napoli la sgonfia nella ripresa. E’ il calcio, bellezza.
Dopo cinquanta minuti di sofferenza, schiacciati nella loro metà campo, gli azzurri trovano la via del gol. Ed è un gol di favola perché è la cresta di Hamsik che sfiora il pallone e ancora di più lo tocca Borja Valero sulla traiettoria che inganna Viviano. Napoli crudele, Fiorentina con la bava alla bocca. Da segnalare, il gol viene da una punizione calciata da Insigne, il piccolo, combattivo Insigne, che è tra i migliori in campo. Ed è da un suo calcio d’angolo (finalmente le battute dal corner sono pregiate) che si sviluppa l’azione del raddoppio: rinvio della difesa toscana e Dzemaili, risorgendo da una partita oscura, dal limite infilava la “rasoiata” imprendibile. Il Napoli tornava a soffrire negli ultimi dieci minuti, spaventato dal gol di Jovetic, ma resisteva sino alla fine.
Vittoria preziosa per come s’era messo il primo tempo. Mazzarri preferiva Behrami a Inler, recuperava Zuniga dalla squalifica, confermava Insigne con Cavani, confermava Britos esterno di difesa. Ma una Fiorentina splendida rubava subito la scena. Sul terreno infame, una distesa di sabbia, era incredibile come i toscani riuscissero a giocare palla rasoterra. Scambi veloci, primi sul pallone, esterni d’attacco scatenati (Cuadrado e Pasqual), girotondo degli attaccanti (Jovetic e El Hamdaoui) che non davano punti di riferimento. Pizzarro dominatore assoluto a centrocampo.
Dov’era il Napoli? Tutto nella sua metà campo a subire, a liberarsi del pallone senza costruire una sola azione offensiva tant’è che Cannavaro lanciava lungo nella speranza (vana) che gli attaccanti ne approfittassero. Niente. I difensori viola non mollavano un pallone né a Maggio, né a Cavani. Li impensieriva solo Insigne, protagonista di cinque azioni nella prima mezz’ora. Girava a vuoto Hamsik, Dzemaili era travolto da Borja Valero, Behrami inconsistente contro il brasiliano Romulo. La Fiorentina menava la danza con una padronanza e una intesa straordinarie per una formazione tutta nuova. Sulla destra martellava con Cuadrado e Romulo.
Il Napoli non aveva centrocampo. Mancava la costruzione del gioco da parte di Inler (in panchina). Hamsik non riusciva ad entrare in partita. Behrami e Dzemiali presi in mezzo dalla danza viola. Cavani ripiegava (cinque interventi in difesa, miglior difensore azzurro sulle palle inattive). A battersi era sempre Insigne, generoso, tosto, irriducibile. Per fortuna, in difesa, Cannavaro e Campagnaro non commettevano errori e, pian piano, saliva di rendimento Britos. In realtà, tutta la supremazia della Fiorentina si concretizzava con due tiri pericolosi ma a lato (12’ El Hamdaoui, 21’ Cuadrado).
Col Napoli in difficoltà bisogna difendere lo 0-0, come si diceva ai tempi del catenaccio, e aspettare il momento propizio o fortunato. Nella ripresa, la Fiorentina pagava il grande dispendio di energie del primo tempo. Il Napoli si liberava dall’incubo di un match storto e sotto tortura e colpiva a freddo. Era appena entrato Inler per Behrami (51’) e sembrava che il gioco migliorasse. Ne beneficiava Hamsik più intraprendente. Cavani era a tutto campo, ma mai in zona-gol. Ci voleva un calcio piazzato per passare. La punizione di Insigne dalla sinistra andava come si è detto: sfiorata dai capelli irti del mohicano slovacco, deviata meglio in rete da Borja Valero (55’). Sospiro di sollievo. La notte di Fuorigrotta non era più nera. La Fiorentina ci rimaneva di stucco e non aveva più la brillantezza della prima parte della gara per impegnare il Napoli.
Cresceva il centrocampo azzurro, si spegnevano le percussioni di Cuadrado, calava Romulo, Borja Valero accusava la stanchezza, Jovetic era nella morsa di Cannavaro e Campagnaro (anche Britos lo fermava). Faceva bei giochini El Hamdaoui, ma senza esito. Il match si metteva a favore degli azzurri. Insigne subendo l’ennesimo fallo faceva ammonire Tomovic (57’) e aveva già fatto ammonire Roncaglia (37’). Un piccolo guerriero.
Prima del raddoppio, la Fiorentina non riusciva a produrre nulla. Il due a zero veniva dal corner pennellato di Insigne, rinvio della difesa, e palla bassa in rete scoccata da Dzemaili (75’). Montella cercava il soccorso di nuovo energie (69’ Ljajic per El Hamdaoui, 76’ Mati Fernandez per Pasqual, 85’ Severovic per Romulo). Anche Mazzarri faceva i suoi cambi: Vargas per Insigne (81’) che usciva tra gli applausi, Donadel per Hamsik (89’).
Ultimi dieci minuti col Napoli che ripiegava in difesa sotto l’assalto finale della Fiorentina. A Jovetic veniva consentito il tiro poco al di fuori dal limite, palla a giro, rimbalzo sulla sabbia e De Sanctis battuto (87’). Rimanevano da giocare sette minuti col recupero. Napoli allo stremo, ma la Fiorentina non arrivava mai ad impegnare De Sanctis. Qualche azione confusa nell’area azzurra, ma niente danni. Vincendo così, soffrendo e punendo poi l’avversario si può dire che il Napoli è diventata una squadra matura? Arriva la sosta, Insigne è tra i convocati di Prandelli, gli azzurri incassano la seconda vittoria consecutiva. E’ un buon inizio di stagione.

Fonte: Il Napolista.it

La Redazione

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