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“Mondo Azzurro”, il calcio, la prima Champions: un viaggio nella napoletanità all’estero

Presentato al salotto culturale "Argenio" della Stazione Marittima il libro "Mondo azzurro" di Marco Rossano

“Napoli – Juventus non si può capire se non sei napoletano: è la lotta tra il Bene e il Male, tra gli Jedi e il lato Oscuro della Forza, tra Harry Potter e Voldemort, tra i Puffi e Gargamella, tra gli Hobbit e Sauron, tra Mazinga Zeta e il dottor Inferno, tra Kenshiro e Raul, tra Ra e Anubi, tra la Vita e la Morte! Forse un giorno, o mortali capirete…”. Inizia così una delle parti di Mondo Azzurro, libro e documentario di Marco Rossano, giornalista e scrittore napoletano che ieri ha presentato la sua opera al salotto culturale “Argenio” alla Stazione Marittima di Napoli. Con lui due relatori che, attraverso la loro creatività espressa in forme diverse, raccontano la napoletanità: Angelo Forgione, scrittore, giornalista e fondatore del movimento V.A.N.T.O. (Valorizzazione autentica della napoletanità a tutela dell’orgoglio), e Enrico Durazzo di NapoliMania. 

Marco Rossano dal 2002 vive in Spagna, dove si occupa di sociologia e antropologia visuale all’Università di Barcellona. E’ uno dei tanti napoletani all’estero, che vedono nel Calcio Napoli un collante con la propria terra, un manifesto culturale della propria identità. “Marco sa cosa è l’orgoglio e nel libro la racconta”, esordisce così Angelo Forgione nel dibattito che ha coinvolto molte persone, tra cui alcuni esponenti del “Napoli Club Paris San Gennar”, “covo azzurro” a Parigi, una delle tappe del viaggio compiuto da Rossano raccontato anche nel documentario, di cui ha mostrato alcune clip durante la presentazione. L’orgoglio di reagire allo stereotipo, una delle scintille che ha stimolato l’idea “Mondo azzurro”, ma anche di attivarsi per promuovere l’identità partenopea, senza chiudersi nelle proprie tradizioni ma aprendosi al mondo con la propria cultura. Il racconto inizia a Barcellona, alla vigilia del Trofeo Gamper del 23 Agosto 2011. Una sfida storica, il Napoli al Camp Nou nell’estate che precede la prima Champions; inizia una nuova era, si ritorna nell’Europa che conta. La squadra di calcio può tornare ad essere una scintilla per tutta la città, uno strumento a tutela della sua immagine nel mondo, proprio come ai tempi di Diego Armando Maradona, quando anche la tifoseria diventò grande insieme ai successi dell’undici guidato dal Pibe de Oro. “Mondo Azzurro” comincia sulle Ramblas di Barcellona, raccontando la vigilia dei napoletani in Spagna di quel match, e finisce nello stesso luogo, festeggiando la vittoria della Coppa Italia contro la Juventus. “Il Sud è un sentimento, il Nord è un’idea”, così commentava in quella splendida notte di gioia uno dei personaggi citati nel libro di Marco Rossano, un’immersione nei pub, nei luoghi dell’aggregazione napoletana nelle metropoli europee; dalle serate al “Bambolina Caffè” di Parigi a Napoli-Chelsea vista a Londra, a casa degli inglesi.

Fede, identità, passione e soprattutto il calcio come pretesto per descrivere uno spaccato di napoletanità in giro per l’Europa, ma anche tante storie che meritano di essere lette. E’ molto interessante quella di Hector Capasso, bambino nato a Barcellona ma tifosissimo del Napoli che, grazie all’amicizia di suo padre con Martin Montoya, ha incontrato Messi. “Io sono tifoso del Napoli”, ha detto al calciatore più forte al mondo senza mostrare un pizzico d’emozione e parlando, invece, del suo Napoli con orgoglio. Chissà che questo legame tra Montoya e la napoletanità non possa rappresentare una suggestione di mercato, il calcio ha sfumature infinite. Come quelle riguardanti i cori, il razzismo e le derivazioni culturali di uno sport così popolare; un frammento che mi ha colpito nel dibattito odierno è anche la storia dell’incontro con il Prof.Alfonso Santarpia, professore associato in psicopatologia clinica all’Università di Aix-Marseille, che etichetta come obbrobrio canoro “O surdat ‘nnamurat” cantato allo Juventus Stadium dalla tifoseria bianconera dopo la vittoria per 3-0. “Si tratta di una forma regressiva di sadismo che mira all’umiliazione dei fondamenti identitari della cultura altrui, in questo caso, quella partenopea”, così s’esprime il docente nativo di Castellammare di Stabia nel testo letto dalla straordinaria voce di Fabiana Sera di Radio Marte. La rivalità con la Juventus è la sottile linea narrativa, uno dei leitmotiv che accompagna “Mondo azzurro”. Un viaggio nella napoletanità, un tuffo nelle tradizioni della nostra terra, il manifesto culturale dell’amore per Napoli che spesso stimola più chi vive lontano dalla propria città che ci trascorre la propria quotidianeità. E’ un libro da non perdere, descrizioni che emozionano e allo stesso tempo tirano fuori i sentimenti più genuini dell’aggregazione partenopea all’estero.

Dal nostro inviato alla Stazione Marittima Ciro Troise

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