Testa e cuore: perché serviranno energia, muscoli e cervello per intrufolarsi in quelle 96 ore da vivere trattenendo il fiato, l’Europa da una parte e l’Italia dall’altra ed in mezzo il Napoli, con la sua personalità ed una spiccata autorevolezza sin qui già dimostrata, con la capacità di potersi permettere (di volersi concedere) 14 giorni da leoni da affrontare con quell’undici che ha in testa da un po’ e che gli viene suggerito dalle situazioni. Si gioca e non sarà poi facile neanche evitare di far svariare i propri pensieri in quelle due direzioni imposte dallo scadenzario: di qui c’è la Champions, molto più d’una suggestione, e di là c’è lo scudetto, una umanissima aspirazione. E quindi, l’Olympique Marsiglia, la Juventus: come se fosse facile gestirne due così, una dietro l’altra; e poi bisogna prepararle, e mica allo stesso modo o seguendo identiche strategie: la prima in casa e la seconda fuori, al mercoledì sarà vietato sbagliare ed alla domenica sarà auspicabile non farlo, per non allargare la forbice dalla Roma, per non perdere di vista Madame. La formazione, l’atteggiamento, la psicologia, il modulo, il turn-over stavolta da evitare (semmai sarà contro turn-over, entrano Mertens, Inler e Maggio e si vedrà chi tra Fernandez e Cannavaro), le scelte del nemico da fronteggiare e un minimo di riservatezza con allenamenti sempre «blindati»: stavolta il calendario ci ha messo del suo ed ha deciso di raddoppiare le insidie e di concedere un supplemento d’indagine su se stesso.
Fonte: Corriere dello Sport.
