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Napoli, allo Juventus Stadium per giocarsela

Prima apparizione degli azzurri nel nuovo stadio torinese con l'obiettivo di fare punti

Il big-match Juventus-Napoli va di scena nel posticipo serale della domenica. È già di per sé una buona notizia: statisticamente, gli azzurri di Mazzarri hanno sempre ottenuto più risultati nelle partite giocate in orari serali. Anche gli stimoli saranno diversi perché saranno noti i risultati delle altre pretendenti al terzo posto. Tutti presupposti per dare il massimo in una partita difficile e delicata, che potrebbe restituire qualche gioia sottratta dal pareggio strappato dal Catania al San Paolo nell’ultimo turno di campionato.

NAPOLI, I TITOLARI CERCANO LA FORMA IDEALE – Gli strateghi del Napoli devono verificare a monte la condizione atletica della squadra, la cui gestione va riprogrammata ormai senza impegni europei. Il campionato è l’unico obiettivo, dato che anche la Coppa Italia riserva soltanto un’ultima partita, per giunta distante quasi due mesi. Finalmente c’è stato tempo per riposare e riordinare le idee, i “titolarissimi” hanno ricaricato le batterie e ora dovrebbero essere pronti a rendere al meglio. Torna anche Christian Maggio, Campagnaro è ristabilito e Lavezzi è ormai prossimo al recupero della piena forma. Pochi dubbi di formazione: Mazzarri godrà della rosa al completo e si servirà degli uomini più affidabili.

 

JUVENTUS CAMALEONTICA – Conte invece, come spesso fin qui, continuerà a cambiare pelle ai suoi bianconeri, pur senza stravolgere la spina dorsale della formazione: il perno è il trio di centrocampo, quasi inamovibile, e le colonne difensive, ovvero Buffon, Barzagli e Chiellini. Il resto è sempre soggetto a potenziale cambiamento, fatto che fin qui non ha inficiato le prestazioni della Juventus, mentre complica il lavoro dei tecnici rivali laddove non è facile prevedere chi scenderà in campo. In settimana, in allenamento Antonio Conte ha provato Caceres come centrale, il che fa supporre che potrebbe optare per una difesa a tre. Fosse questa la soluzione scelta da Conte, gli esterni dovrebbero essere Lichtsteiner e De Ceglie (più improbabili Pepe e Giaccherini o Estigarribia), per un lavoro fatto di spinta ma anche copertura attenta. In attacco restano dubbi sul partner di Vucinic, che dovrebbe essere l’unico sicuro del posto. Queste le probabili formazioni:

 

3-5-2, MODULO INDIGESTO AL NAPOLI – Il modulo che dunque Conte potrebbe preferire sarebbe uno schieramento che gli azzurri hanno già mostrato di soffrire, specie quando il centrocampo avversario risulta infoltito proprio dalla riduzione dei calciatori schierati in difesa. Con un 3-5-2 classico la Juve intensificherebbe una superiorità numerica già garantita dai tre centrali di centrocampo: Vidal, Pirlo e Marchisio saranno il primo problema per Mazzarri, che dovrà organizzare soprattutto un pressing alto e sistematico su Pirlo, nodo cruciale della manovra juventina, per strozzarne l’iniziativa sul nascere. Al di là delle incursioni di Marchisio e Vidal, da tenere d’occhio con la massima attenzione, va preso in considerazione il probabile utilizzo da parte di Conte di terzini più alti, che andranno a dialogare direttamente con i tre di centrocampo.

ATTACCARE PER DIFENDERSI – Da parte sua, il Napoli non dovrà soltanto pensare a come arginare le offensive dei padroni di casa. Anzi, la sfida d’andata ha mostrato un dato fondamentale: tenere il baricentro basso è un errore fatale contro la Juventus di Conte. Quando il Napoli, nel girone d’andata, vinceva 3-1 e con il risultato in tasca, bastò richiamare Pandev in panchina (per giunta sempre pericoloso fino a quel momento) per restituire fiato e fiducia ai bianconeri. Non più attaccati e minacciati, gli uomini di Conte trovarono spazi e coraggio per tentare la rimonta, che poi riuscì. Ancor meno a Torino il Napoli dovrà lasciare l’iniziativa alla Juventus: intimorire la squadra di casa e farle percepire il pericolo è il miglior modo per frenarne l’aggressività.

TORNA MAGGIO – A questo scopo sarà anche indispensabile lavorare un po’ sulla precisione, tanto nei passaggi quanto nelle conclusioni: troppo spesso nelle ultime settimane il Napoli è stato impreciso in costruzione e poco lucido o poco cattivo sotto porta. Capitalizzare le occasioni sarà stavolta necessario, così come la circolazione della palla non dovrà risentire di troppe distrazioni. Soprattutto il rendimento degli esterni, Zuniga e Dossena, è stato ultimamente deficitario sotto questo  aspetto, e il ritorno di Maggio potrebbe restituire non solo dinamismo ma anche pericolosità in fase offensiva.

GIOCO DI SQUADRA – Cercare di convogliare gli equilibri dell’incontro sul piano atletico e della corsa non sarebbe un’ottima idea: significherebbe sfidare la Juventus nel suo miglior pregio. Una squadra tonica e sempre in forma, che regge i novanta minuti senza problemi, anche in virtù del piccolo vantaggio di non aver disputato incontri in Europa. È per questo che una circolazione precisa e produttiva della palla in fase di possesso sarà indispensabile. Mazzarri dovrà dire ai suoi di manovrare le azioni con pazienza per trovare i giusti varchi e non sprecare energie. Lo stesso Lavezzi dovrà forse evitare troppe iniziative personali, Chiellini e Barzagli sono due clienti scomodissimi, che magari è meglio aggirare che puntare e andarci a sbattere contro.

È una partita che in teoria sarebbe aperta a tutti i risultati, sebbene il fattore-campo e la classifica facciano pendere i pronostici più dalla parte dei bianconeri. Al Napoli un pareggio potrebbe anche andar bene, ma nella condizione in cui si trova occorre sempre tentare, contro chiunque, il possibile per fare tre punti. E vale la pena farci almeno un pensierino a tirare uno scherzetto da pesce d’aprile agli antichi rivali della Juventus.

 

Lorenzo Licciardi

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