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Napoli e Gargano, un anno dopo

Mazzarri non conferma il "Mota" e andrà a Dimaro per il ritiro azzurro

Meno male che c’è la Celeste. Perché di questi tempi, a Walter Gargano, l’azzurro (abbinato con il nero) non è che porti troppa fortuna. Hola Walter, chi si rivede. Chi si rivedrà, di passaggio o magari con frequenza, dalle parti di Napoli: l’arrivo di Mazzarri, e probabilmente anche una valutazione ritenuta eccessiva, hanno sancito la rinuncia dell’Inter. Proprio così: Moratti non lo riscatterà, o meglio nessuno dalle sue parti gli ha chiesto di farlo, e così dal 30 giugno il Mota tornerà in pianta stabile a essere un giocatore del Napoli. Chi si rivede, per l’appunto. E ora, tutto dipende da Benitez: il destino di Walter è nelle mani di Rafa.

SOGNI E CROLLI – E allora, la strana storia di Gargano. Uno che, più o meno un anno fa, di questi tempi non avrebbe probabilmente mai sospettato di poter diventare l’epicentro di una problematica di mercato di questo tipo. L’Inter, per sua stessa ammissione, fu un grande punto d’approdo. Il culmine: «Perché da bambino tifavo per l’Inter» . Felicità, gioia, il progetto di lottare su più fronti. E poi la caduta degli dei: stagione pessima per la squadra di Stramaccioni, falcidiata dagli infortuni e letteralmente colata a picco dopo un ottimo inizio, con tanto di illusoria vittoria allo Juventus Stadium, e stagione così così per Gargano. Bilancio negativo, inutile girarci intorno. 

L’EQUIVOCO – L’arrivo di Mazzarri, che aveva salutato appena un’estate fa sulla panchina del Napoli, ha scritto poi la parola adios in calce al mini ciclo nerazzurro del Mota: fine prestito, niente riscatto – fissato a 5 milioni di euro – e rientro al Napoli. Il club proprietario del cartellino; il club con il quale ha anche avuto un problemuccio legato a una lettera di saluti che fece infuriare i tifosi azzurri e che, Gargano, spiegò essere stata «scritta dalla società» . Disse così, Walter: «Io non ne sapevo nulla. Non è roba mia» . Insomma, pose l’accento su un equivoco che, eventualmente, dovrebbe anche essere risolto per il bene di tutti. 

QUESTIONE MERCATO – Eventualmente, dicevamo, perché se è vero che il centrocampista uruguaiano rientrerà in azzurro, lo è altrettanto che la sua permanenza è strettamente legata al placet di Benitez. Ovvio, non fa una piega: Rafa ha confermato in blocco sia Inler, sia Behrami e Dzemaili, e al di là del tris svizzero ha intenzione di integrare il pacchetto già in dote con un altro collega. Un nuovo centrocampista: da acquistare. Cosa che, in sintesi, spiega quanto l’ipotesi di contare su Gargano nella squadra del futuro, del Rafa I, non fosse stata poi presa troppo in considerazione. 

IN URUGUAY – E ora? In attesa di capire le intenzioni reciproche, perché poi è ovvio che anche lui avrà la sua parte fondamentale nell’ambito della definizione della questione, cessione-conferma, Gargano è in Uruguay. O meglio, è con la valigia in mano e pronto a sfidare il Venezuela nella partita decisiva delle qualificazioni al Mondiale brasiliano 2014 che, la Celeste, giocherà domani a Puerto Ordaz con i padroni di casa. Un toccasana, forse. Di certo il modo di concentrarsi su un obiettivo importante e anche di schiarirsi le idee. Perché, tutto sommato, dal celeste all’azzurro non passano poi troppe tonalità. 

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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