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Napoli, è l’ora di aprire un nuovo ciclo. In quali mani è il mercato della svolta?

L’arrivo di Benìtez dà una dimensione internazionale al club azzurro, Bigon sarà in grado di fare altrettanto sul mercato?

Niente leoni, giostrai o fuochi d’artificio, la presentazione di Rafa Benítez è stata simile a tante altre che ci sono state e ci saranno in questi mesi nei centri sportivi di mezza Italia; se non per qualche eccezione. Eccezioni che definiscono il profilo del tecnico spagnolo. Poche polemiche, toni pacati, nessuna dichiarazione sopra le righe, nessuna promessa per “rubare” il consenso della piazza. Non ne ha bisogno, d’altronde.

Il curriculum di Benítez, vale più di qualsiasi dichiarazione. Rafa ha vinto tanto, sa come si fa. Che riesca a farlo anche a Napoli non è certo ma le premesse ci sono tutte.

L’eredità lasciatagli da Mazzarri è pesante. Il tecnico toscano, pur con qualche limite, è riuscito ad ottenere risultati sportivi sorprendenti, che, a volte, sono andati oltre il reale valore della rosa avuta a disposizione e contribuita a costruire. Ripetere quei risultati non sarà semplice in una stagione -la sua prima a Napoli – in cui, oltre che con le solite Juventus e Milan, ci si dovrà confrontare con le ambizioni di rilancio di Inter e Roma.

Per riuscirci Benítez dovrà ripartire da ciò che di buono Mazzarri ha lasciato in termini di consapevolezza nei propri mezzi e di abitudine a lottare per il vertice, ma puntando su tutto quanto lo differenzia dall’ex allenatore azzurro.

Internazionalizzazione è un termine, da sempre, assai caro al presidente De Laurentiis e le frequenti domande rivolte a lui e al suo nuovo allenatore in inglese e spagnolo durante la conferenza stampa hanno aiutato a dare l’immagine della nuova dimensione che il club intende consolidare. Un’immagine che però deve riempirsi di sostanza. Troppi sono ancora i ritardi del Napoli rispetto a realtà alle quali spesso la società dice di ispirarsi.

Infrastrutture, settore giovanile, struttura societaria, diritti d’immagine e rapporti con i media sono alcuni di questi aspetti, ma il più importante al momento è il calciomercato.

L’avvio di un nuovo ciclo azzurro passa inevitabilmente da una campagna acquisti di primo livello, sia per investimenti economici che per caratteristiche tecniche dei calciatori che dovranno mettere in pratica il calcio pensato da Benítez.

Il calciomercato è una delle note dolenti della recente gestione Mazzarri/De Laurentiis. Tra differenti vedute, acquisti sbagliati e incomprensioni tattiche il Napoli ha sprecato ingenti capitali e la possibilità di fare ancora meglio di quanto fatto. I successi recenti si sono costruiti su acquisti della gestione Marino e su qualche intuizione, come l’acquisto di Behrami, Pandev, Campagnaro e, soprattutto, quello di Cavani.

È arrivato il momento di una svolta decisa; individuare una linea di condotta e perseguirla con decisione. Determinante sarà il rapporto che si stabilirà tra De Laurentiis, Bigon e lo stesso Benítez.  Bigon è arrivato a un punto cruciale della sua esperienza napoletana. Arrivato come fido collaboratore di Mazzarri, ha interpretato il suo ruolo principalmente come “pontiere” tra le idee di De Laurentiis e i desideri del tecnico toscano. Per lui l’arrivo di Benítez assomiglia un po’ a un esame di laurea. La gestione dell’affare Cavani (ancor più difficile della cessione di Lavezzi, nda) e un mercato meno “provinciale” saranno i test da superare.

Qualità tecniche, età, esperienza internazionale e funzionalità al progetto Benítez saranno i parametri per individuare i calciatori che dovranno essere la base su cui poggerà il futuro prossimo della società di De Laurentiis.

Acquistato il promettente Mertens; il Napoli dovrà concentrarsi su calciatori che assicurino il salto di qualità alla squadra, investendo molto a prescindere dalla partenza o meno di Cavani.

È necessario inoltre anche un cambiamento nella gestione delle trattative più complesse. Tentennamenti ed errori hanno fatto in modo che il Napoli non riuscisse ad acquistare calciatori di sicuro valore come Vidal e Verratti.

Non diverso sembra il caso del centrocampista del Lione e della nazionale francese Maxime Gonalons. L’accordo con il calciatore sembra poter saltare per la proposta d’ingaggio inferiore al milione e mezzo d’euro, circa centomila euro in più di quanto il calciatore guadagna attualmente. Gonalons chiede un adeguamento più in linea col suo profilo internazionale. Se il Napoli non si adeguerà, potrebbe perdere l’accordo con il calciatore a favore dell’Arsenal, interessato al francese.

Sempre per un problema d’ingaggio, la società di De Laurentiis rischia di perdere Camilo Zuniga. Il colombiano, che oggi guadagna 900mila euro annui ha chiesto un adeguamento a 2,2 milioni. Un aumento d’ingaggio pari a più del doppio di quello attuale; contrario alle regole che si è data la società. Il buon senso e il valore del calciatore in un ruolo in cui sarebbe molto difficile trovare un sostituto di pari livello (soprattutto per gli enormi progressi fatti nella fase difensiva dal colombiano durante la gestione Mazzarri, nda) dovrebbero consigliare al Napoli di provare a trattenere il calciatore con una proposta di adeguamento ragionevole. Il rischio è di perderlo a parametro zero l’anno prossimo o doverlo cedere alla Juventus, per una cifra simile a quella d’acquisto, rinforzando una rivale diretta. Un disastro insomma.

Resta da capire quale sarà il reale ruolo di Benítez nella gestione del mercato. Il contrasto tra Mazzarri e De Laurentiis ha prodotto scelte contraddittorie per la differenza di vedute tra i due ma ha dato a De Laurentiis una voce forte con cui confrontarsi/scontrarsi. La scelta di Beniítez di approdare in una piazza ambiziosa ma emergente nel panorama europeo è probabilmente stata presa dopo aver avuto importanti rassicurazioni sul tema del mercato (come dichiarato dallo stesso allenatore alla Rai, nda). La forza con la quale “Rafé” riuscirà a far valere il proprio parere al cospetto dell’esuberanza del presidente azzurro e il valore che dimostrerà di avere Bigon in assenza di Mazzarri saranno determinanti per avviare un nuovo ciclo vincente del Napoli.

Non c’è tempo da perdere. Tocca operare con oculatezza, in fretta e senza timore d’investire le risorse accumulate grazie ad una gestione societaria sana, agli introiti della partecipazione alla Champions e alle cessioni. Il Napoli è una delle poche società in Italia capace d’investire; non può permettersi di sprecare l’occasione per scavare un gap con le altre rivali storiche.

In chiusura della presentazione di ieri, De Laurentiis ha espresso la volontà di costruire una squadra che non abbia paura di sfidare nessuna rivale. Un buon modo per farlo è quello di rompere quella paura già in fase di calciomercato. Per vincere bisogna avere idee, mentalità e investire. Benítez ha dimostrato di avere le prime due, a De Laurentiis non rimane che soddisfare la terza condizione.

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