Non c’è tregua, non c’è sosta o impedimento che tenga per il “dodicesimo uomo” in campo. Alias il pubblico. Quello che da sempre ha riempito il San Paolo, assicurando la sua presenza anche nei momenti più delicati o cruciali per la storia del calcio a Napoli. Come quei quasi 46 mila che salutarono il nuovo Napoli Soccer nato dalla brace del fallimento, in un (ormai) così lontano, ma così vicino, per spettatori, 26 settembre 2004. Quando i giocatori del Cittadella non riuscirono quasi a credere ai propri occhi al momento dell’ingresso in campo, con il Napoli di Ignoffo e Sosa accolto da un vero e proprio boato. Numeri che si sono ripetuti durante gli otto anni della scalata alla A, all’Europa League, alla Champions e, perché no, alla Tim Cup del Napoli finalista, con lo stadio spesso stracolmo ed il “tuono” del pubblico trasformatosi man mano in un suono ben articolato.
Un “The Champioooons” , musica soave per le orecchie, sino a quando è durata. Otto anni di boati, adesso con matrici sempre più chiare e comprensibili, visto che il Napoli ha progressivamente acquisito un’identità ben precisa, ed i tifosi hanno confermato e rinsaldato quell’attaccamento alla squadra che in effetti non avevano mai perso. Do ut des, vige la legge, e lo scambio simbiotico ora va che è una bellezza: il Napoli dà, i tifosi restituiscono. E viceversa.
I PICCHI – Napoli-Bayern: 60.074, Napoli-Manchester City: 57.575, Napoli-Juve: 57.402, Napoli-Siena (Tim Cup) 56.418, Napoli-Chelsea 52.495, questi sono i picchi di una stagione d’oro, con incassi da capogiro. Nelle 24 volte a Fuorigrotta, fra campionato, Champions, Tim Cup ed amichevoli, per ben sette volte è stato scavalcato il muro delle 50mila presenze, a cominciare da quel Napoli-Milan (esordio di campionato del 18 settembre 2011, dopo il rinvio di Napoli-Genoa) che ne assicurò oltre 51 mila. Una grande corsa al biglietto, sempre e comunque. A costo di sacrifici economici, di nottate all’addiaccio per non perdere il turno al botteghino, e talvolta di smisurate code nei punti di vendita della città.
GLI APPELLI – Ringraziamenti ed appelli che si rinnovano, sempre e comunque. A più riprese, nel corso della stagione, giocatori, tecnico e presidente hanno sollecitato l’aiuto del pubblico. Che, per la verità, non è mai mancato. Nel momento di maggior impasse, col quel Napoli un po’ fiacco in campionato, che vedeva allontanarsi sempre più il terzo posto, ci fu l’accorato appello di capitan Cannavaro, al quale si unirono in coro tutti i compagni. Ma lo stesso Mazzarri non si è tirato indietro quando il gioco si faceva sempre più duro ed il dodicesimo uomo poteva essere anche determinante. Gli ultimi casi quelli di Napoli-Chelsea e Napoli-Siena. Dopo la conquista della finale di Tim Cup, il trainer ha ringraziato: «Volevo quel clima e l’abbiamo ottenuto. Grazie di cuore: i tifosi ci hanno aiutato a superare anche questo importante scoglio» . Eh, certo: il pubblico del San Paolo non si stanca mai. Nemmeno oggi.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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