Napoli never walks alone, ad Anfield per incutere timore

Il Napoli ha dimostrato ancora una volta di potersela giocare a tutti i livelli possibili: 3 vittorie e 2 pareggi che la rendono l’unica squadra imbattuta nel girone di Champions. La vittoria di ieri sera è semplicemente l’ennesima manifestazione di grande voglia e grande talento che incombono nella squadra partenopea. Il risultato era auspicabile ma forse sono in pochi ad aver pensato alla problematica che poteva causare anche un singolo gol da parte dei serbi: vedi Hamsik, rispolverato, in grado di ammaestrare il centrocampo nel migliore dei modi, nonostante il suono dell’età avanzata, vedi Mertens, a quota 100 gol con la maglia del Napoli di cui 20 nelle partite europee e, infine, ci sono loro: Marko Marin ed El Fardou Ben, due giocatori che, con un paio di passaggi, hanno accompagnato il posticipo dei festeggiamenti, oramai ipotetici, del Napoli all’11 Dicembre ad Anfield, nella tana dei Reds. Si perché a far calare un ulteriore gelo al San Paolo è stato proprio il risultato del Parco dei Principi, con un Liverpool a tratti esistente e incapace di fronteggiare la corazzata francese del PSG. Il gol della Stella Rossa ha peggiorato i calcoli del Napoli che dovrà fare risultato in Inghilterra e se così non fosse, dovrà tentare di perdere con almeno un gol segnato. Ancelotti è stato chiaro: non si può andare a giocarsi il tutto e per tutto con dei calcoli. Si deve andare ad Anfield ed imporsi, vincere, incutere timore, proprio come all’andata, come fece col Milan ad Atene proprio contro il Liverpool nel 2007, come tentò nel 2005 ad Istanbul sempre contro i Reds. Una “bestia” nera si potrebbe definire che però, tra 14 giorni, incontrerà un altrettanto “bestia” guerriera, un leone, colorato di azzurro, ancora padrone del proprio destino che never walks alone.