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Napoli, notte fonda a Londra: primo tempo disastroso, Ozil e Giroud condannano gli azzurri

Tanto Arsenal, pochissimo Napoli. I Gunners, primi in Premier, si confermano un top club anche in Champions: vittoria netta e primato nel girone. Gli azzurri non entrano in partita e soffrono la superiorità netta degli inglesi dando qualche segnale di vitalità solo nella ripresa. L’Arsenal è di un altro pianeta, una squadra fantastica: fraseggio palla a terra, movimento continuo alla ricerca dello spiraglio giusto per colpire. Pronti, via la partita diventa subito un incubo per il Napoli, in salita dolomitica, dopo una vigilia già agitata dall’infortunio di Higuain e dal suo forfeit. I Gunners fanno gioco, il Napoli non vede palla, gli azzurri difendono troppo bassi lasciando completamente l’iniziativa allo squadrone di Wenger. E così Inler e Behrami vengono sistematicamente saltati a centrocampo dal tourbillon continuo di Rosicky, Ramsey, Ozil e Arteta. Si soffre anche sulle fasce con le sovrapposizioni di Sagna e Gibbs: la linea a quattro difensiva di Rafa si trova subito esposta a un’enormità di rischi, anche perché il terminale offensivo, il francese Giroud è un cliente scomodo da controllare e la coppia centrale, in particolar modo Britos ma anche Albiol, va subito in grossa sofferenza. Il ritmo dell’Arsenal è impressionante, soffre sotto questo aspetto il Napoli in tenuta mimetica: un giro palla velocissimo e il movimento continuo degli uomini di Wenger, l’occupazione perfetta di tutte le zone del campo con la linea di difesa a quattro che difende molto alta. Diventa subito dura per tutti, l’unico a tovare il tempo e il modo di tentare qualche giocata, comunque non decisiva, è Insigne. Inghiottito nel pressing asfissiante Hamsik, lo slovacco nel primo tempo tocca giusto un paio di palloni. Stavolta Pandev da finto centravanti non funziona e anche Callejon sulla fascia destra non riese a dare il solito contributo sia in fase offensiva che in fase difensiva. Niente da fare per Rafa, continua la tradizione negativa contro Wenger nelle sfide in casa dell’Arsenal. Partita chiusa dai Gunners con l’uno-due nel primo quarto d’ora. I Gunners sono attrezzatisimi, giocano corti e hanno grande equilibrio e l’innesto di Ozil ha dato quel tocco di genialità in più alla squadra già competitiva. Proprio il tedesco sblocca il risultato (8′ pt) chiudendo da campione una giocata perfetta a tre tocchi: Giroud si libera di Britos fa volare sulla destra Ramsey, che crossa basso, Ozil arriva in corsa e batte Reina. Sul raddoppio inglese (15′ pt) c’è un grosso aiuto del Napoli, l’azione parte da un fallo laterale per gli azzurri che Zuniga appoggia a Britos, l’uruguaiano sbaglia il rilancio e l’Arsenal arriva in porta un’altra volta a tre tocchi con il guizzo decisivo di Giroud ad anticipare Albiol e Behrami. In vantaggio di due reti l’Arsenal continua a spingere, l’esperto Flamini, l’unico dalle caratteristiche più difensive, dà ordini a tutti i compagni di proseguire nel pressing alto. E così il Napoli continua a soffrire e deve stringere i denti per evitare altri gol: Reina non è chiamato ad altre parate decisive ma i Gunners quando avanzano arrivano sempre al limite dell’area con facilità e danno la sensazione di poter affondare il colpo decisivo. Primo tempo con tantissimo Arsenal (possesso palla del 68 per cento) e poco Napoli. Superiori in tutto gli inglesi, nei movimenti di squadra e nei duelli personali: all’Emirates Stadium si vede poco o nulla del calcio di Benitez, e il suo ritorno a Londra, dopo l’esperienza al Chelsea, nasce subito sotto cattivi auspici. Già l’impatto sulla partita in termini di personalità, aggressività e gioco è nettamente diverso tra le due squadre. L’Arsenal fa sentire subito tutta la sua forza, la sua classe e la sua esperienza, il Napoli invece è la controfigura della squadra ammirata contro il Borussia Dortmund, la brutta copia. La ripresa parte più o meno con gli stessi requisiti anche se con il passare dei minuti, il Napoli qualcosa comincia a provarla e i tanti tifosi napoletani continuano comunque a tifare e cantare. Prova un po’ a salire con il baricentro la squadra di Benitez ma l’Arsenal non molla di un centrocampo e i Gunners mordono su ogni zolla di campo. Troppo Arsenal, poco Napoli. Ma la corsa Champions continua, prossima trasferta a Marsiglia, decisamente più abbordabile. Almeno sulla carta.

Fonte: Il Mattino

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