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Nicchi e le novità, presto gli arbitri di porta

Si inizierà con la Supercoppa italiana a Pechino

I primi ad assaggiare la novità degli assistenti di porta saranno i giocatori di Juventus e Napoli nella finale di Supercoppa italiana in programma a Pechino l’11 agosto. Poi, con la dovuta calma, ci sarà il debutto anche nel campionato italiano. Il via libera al nuovo corso arriva dal presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, pronto a vivere una stagione, ormai alle porte, “bella e importante”. Con le giacchette nere aggiuntive – spiega al termine del raduno dei direttori di gara di Serie A a Sportilia, sulle colline cesenati – “partiremo nella finale di Supercoppa Italiana dove arbitreremo con la formula dei sei” arbitri. Poi, assicura, “partiremo anche in campionato, appena finito di mettere a punto le linee guida: non sappiamo ancora se alla prima, alla seconda o alla terza” gara del torneo, quando sarà adeguata pure la strumentazione tecnologica. Attualmente il direttore di gara è collegato ad altri tre arbitri, in futuro in dialogo sarà tra sei persone. Hi-tech e denso di novità, quello che aspetta gli italiani – scommette Nicchi – sarà un “campionato importante e bello, come al solito”. Forse ancora più sentito dal punto di vista sociale, a causa della difficile congiuntura internazionale. Una giostra che dovrebbe regalare serenità, sulla scia di quanto vissuto negli Europei giocati in Polonia e Ucraina senza tensioni in campo e polemiche arbitrali. “Da Euro 2012 – osserva il numero uno dell’Aia – è giunto un messaggio molto importante su come si deve giocare e si deve vivere le gare. Abbiamo riscoperto la bellezza di una partita di calcio, abbiamo visto delle belle partite, abbiamo visto anche degli errori arbitrali ma vissuti con la massima serenità”, chiosa Nicchi, con la ciliegina delle “partite perfette di Rizzoli che ha tenuto alta la nostra bandiera”. E per garantire un clima meno elettrico nel campionato prossimo al debutto, vi sarà “assoluta intransigenza” nei confronti delle proteste di massa, plateali e veementi, da parte di giocatori e panchine verso le decisioni arbitrali. “Senza voler giustiziare nessuno – scandisce il responsabile Can A, Stefano Braschi – vogliamo che questo gioco diventi sempre più bello e più trasparente. Il capitano deve tornare a fare il capitano: parlare con l’arbitro è possibile, ma le proteste con quattro cinque persone che vengono a gridare sul viso non sono cose accettabili”. Lo scorso campionato – ha ricordato Braschi – “sono state allontanate dalla panchina 58 persone, di cui 31 allenatori” e, se non vi saranno cambiamenti nei comportamenti, “andremo avanti su questa strada anche in maniera più intransigente”. D’altronde – conclude il designatore arbitrale – ormai “facciamo parte dell’Europa, non possiamo isolarci e creare imbarazzi: cerchiamo nel limite del possibile di dare un’importante linea, che è quella della Uefa”. Rispetto allo scorso campionato, oltre che sul fronte delle proteste, vi saranno alcune “precisazioni” anche sul fallo di mano e sul fuorigioco per quanto riguarda il retropassaggio.

Fonte: Ansa.it

La Redazione

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