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Nuova audizione per Gianello, lunedì in Procura

Lo descrivono come l’uomo chiave del filone napoletano di calcioscommese. «Al momento è solo un uomo molto segnato e colpito da questa vicenda», dice di lui uno dei suoi legali, Eduardo Chiacchio. Matteo Gianello è stato nuovamente convocato dal procuratore federale lunedì prossimo, 16 luglio. L’ex terzo portiere del Napoli saltò l’audizione prevista lo scorso venerdì per dei problemi renali: dovrà confermare o smentire le parole pronunciate nell’interrogatorio del 15 giugno del 2011, dinnanzi ai pm della procura di Napoli, Antonello Ardituro, Danilo De Simoe e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, in cui ammise di essere stato il gancio di una tentata combine. Mai realizzata.
«Lunedì se starà bene verrà con me a rendere le dichiarazioni che riterrà opportune», ripete l’avvocato Chiaccio. L’inchiesta sportiva è parallela a quella ordinaria avviata dalla procura di Napoli dove l’ex terzo portiere del Napoli insieme con Silvio Giusti, in passato centrocampista del Chievo, è stato raggiunto da un avviso di chiusura indagini dalla Procura di Napoli in cui si ipotizza per entrambi il reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva in riferimento al presunto tentativo di combine della partita Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010, finita con la vittoria dei blucerchiati per 1-0.
Si tratta dell’unica gara che gli inquirenti ritengono di aver individuato come sospetta dopo averne esaminate numerose. Il grande accusatore del filone napoletano ha chiesto di essere ascoltato nuovamente dai pm napoletani. Un interrogatorio volontario che ha però saltato, il 6 luglio, per i soliti calcoli renali. Una nuova data per un nuovo interrogatorio in procura non è stato fissato. Ora bisogna capire cosa voleva dire Gianello: se aggiustare il tiro della confessione resa davanti al giudice o ritrattare completamente. Più che alla giustizia sportiva, s’intende, Matteo Gianello guarda a quella ordinaria. Ed è per questo tra stasera e domani dovrebbe tenersi un vertice tra il legale in sede sportiva, Chiacchio, e l’avvocato Vincenzo Maria Siniscalchi che lo difende in sede penale. I due sono d’accordo su un punto: il Napoli non ha nulla da temere da questa vicenda. Né punti di penalizzazione né tantomeno l’esclusione dall’Europa League.
Gli altri interrogatori. In Procura era atteso come il ”grande giorno”, e almeno a giudicare dalla durata delle loro audizioni, Filippo Carobbio e Andrea Masiello non hanno deluso le attese. I due «pentiti» del calcioscommesse, infatti, sono due elementi chiave dell’inchiesta: da Carobbio dipende, il futuro del Siena, del presidente Mezzaroma e dell’ex allenatore dei toscani e attuale tecnico della Juventus, Antonio Conte; da Masiello, invece, le sorti del Bari. L’ex giocatore del Bari, entrato per secondo in Procura, resta fino a tarda notte negli uffici degli 007 di Palazzi. Masiello, secondo indicrezioni, avrebbe fornito elementi nuovi all’inchiesta, con novità ulteriori rispetto a quanto dichiarato ai Pm.
Filippo Carobbio, squalificato per 20 mesi dopo il patteggiamento dell’ultimo processo, il grande accusatore di Antonio Conte doveva confermare le accuse mosse nei confronti dell’ex tecnico dei toscani. Ma soprattutto fornire elementi sulle dichiarazioni rese ai pm di Cremona sulla partita Siena-Varese 5-0 del 21 maggio 2011, che tirerebbe in ballo direttamente il presidente del club toscano. Carobbio oggi non ha fatto scena muta, confermando quanto già detto in precedenza. Ora toccherà a Mezzaroma (domani) e Conte (venerdì) smontare il castello di accuse, ma l’aiuto potrebbe arrivare da Coppola che in una memoria difensiva aveva già screditato le dichiarazioni di Carobbio su Conte.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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