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Nuove tecnologie sul gol fantasma: scontro con l’Uefa

Platini scettico sul calcio gestito dall’elettronica Sì da inglesi e tedeschi

Occhio di falco e Goalref, le decisioni della Fifa per evitare i gol fantasma sono accolte con plauso dal calcio europeo. Ma un’illustre voce resta scettica, quella del numero uno dell’Uefa Michel Platini: «Se mettiamo la tecnologia sulla linea di porta, perché non sulla linea di fondo? – aveva affermato – E se c’è un fallo di mano sulla linea non visto dall’arbitro? Non sono contro questa tecnologia, sono contro l’arrivo della tecnologia, perchè non si fermerebbe là». E altri monumenti del calcio come Gianni Rivera sollevano più di una. perplessit.
Ma intanto c’è entusiasmo. Unanime il consenso in Inghilterra sull’uso della tecnologia per stabilire se un pallone abbia varcato o meno la linea di porta. Il Daily Mail titola: «Finalmente!». L’Inghilterra, negli ottavi contro la Germania nella Coppa del Mondo 2010, si è vista non convalidare un gol di Frank Lampard nonostante la palla avesse oltrepassato la linea di porta. D’accordo con la «rivoluzione tecnologica» anche il Times che ricorda come l’uso della tecnologia sia già ampiamente diffuso in altri sport, dal cricket al rugby al tennis.
Plaude Roberto Di Matteo, tecnico del Chelsea, che sperimenterà Occhio di Falco e GoalRef già al mondiale per club a dicembre: «Constatiamo ogni stagione, in ogni torneo importante, che c’è bisogno della tecnologia per risolvere momenti cruciali di partite che viceversa rischiano di essere falsate». Secondo il Sun la Premier League potrebbe utilizzare i due sistemi già nella prossima stagione.
Ma «Finalmente!» è anche il titolo del quotidiano sportivo francese l’Equipe che così accoglie il via libera della Fifa alla tecnologia per verificare che la palla abbia superato la linea di porta. «La linea è superata», titola con un gioco di parole il sito Sports.fr, che ironizza poi sul fatto che «anche Sepp Blatter può cambiare idea», ricordando che il presidente della Fifa è stato per lungo tempo contrario a questa innovazione. «È una buona notizia», per l’ex arbitro internazionale Alain Sars, interpellato da Rtl.
Più compassati in Spagna. Senza grandi prime pagine, i media spagnoli applaudono l’introduzione della tecnologia nei campi di calcio. Per il presidente della Lega calcio, Jos Luis Astiazaran, è una decisione «rivoluzionaria», «molto positiva per questo sport», ha detto al quotidiano AS. Secondo Marca si dirà «finalmente addio ai gol fantasma ma ora nessuno accetterà che si usi solo in un caso concreto», quello della linea di porta. Assurdo, commenta ABC, che «il successo di clubs con 400 milioni in campo dipendesse da due tipi che corrono con la lingua fuori e la bandierina in mano per calcolare al millimetro tutto ciò che occorre». Nelle edizioni digitali dei media il dibattito si è trasformato in sondaggi, schiacciante la vittoria dei lettori favorevoli alla nuova tecnologia.
E in Italia? «È una cosa demagogica e basta, bastava dire di usare un po’ il buonsenso. Adesso si inventano queste cose perché Blatter deve fare la guerra a Platini, ma sono tutte cavolate. Se si dà agli arbitri la possibilità di usare buonsenso, quelle situazioni si risolverebbero da sole». Idee chiare e in controtendenza, quelle di Gianni Rivera. Il Pallone d’oro del 1969 ha affermato che il via libera per l’Occhio di Falco e per il Goalref nel calcio abbiano costituito solo una scelta demagogica, volta a colpire il grande pubblico, e facilmente evitabile col semplice ricorso all’uso del buonsenso del corpo arbitrale. «Quando il display dello stadio fa vedere che una palla è dentro si dà il gol – prosegue Rivera – Se agli arbitri si dice di usare anche il buonsenso, oltre che il regolamento, si risolve il problema. Perché sui fuorigioco no allora? Il fuorigioco è quello che fa discutere molto di più, il gol-fantasma succede una volta ogni due o tre anni. La gravità del fallo o il rigore che si scopre non essere rigore, sono problemi più gravi. Facendo questo sul gol-non-gol, dopo non si capisce perché non debbano farlo per tutto. Quindi le partite potrebbero durare anche due o tre giorni». Occhio di falco e Goalref, le decisioni della Fifa per evitare i gol fantasma sono accolte con plauso dal calcio europeo. Ma un’illustre voce resta scettica, quella del numero uno dell’Uefa Michel Platini: «Se mettiamo la tecnologia sulla linea di porta, perché non sulla linea di fondo? – aveva affermato – E se c’è un fallo di mano sulla linea non visto dall’arbitro? Non sono contro questa tecnologia, sono contro l’arrivo della tecnologia, perchè non si fermerebbe là». E altri monumenti del calcio come Gianni Rivera sollevano più di una. perplessit.
Ma intanto c’è entusiasmo. Unanime il consenso in Inghilterra sull’uso della tecnologia per stabilire se un pallone abbia varcato o meno la linea di porta. Il Daily Mail titola: «Finalmente!». L’Inghilterra, negli ottavi contro la Germania nella Coppa del Mondo 2010, si è vista non convalidare un gol di Frank Lampard nonostante la palla avesse oltrepassato la linea di porta. D’accordo con la «rivoluzione tecnologica» anche il Times che ricorda come l’uso della tecnologia sia già ampiamente diffuso in altri sport, dal cricket al rugby al tennis.
Plaude Roberto Di Matteo, tecnico del Chelsea, che sperimenterà Occhio di Falco e GoalRef già al mondiale per club a dicembre: «Constatiamo ogni stagione, in ogni torneo importante, che c’è bisogno della tecnologia per risolvere momenti cruciali di partite che viceversa rischiano di essere falsate». Secondo il Sun la Premier League potrebbe utilizzare i due sistemi già nella prossima stagione.
Ma «Finalmente!» è anche il titolo del quotidiano sportivo francese l’Equipe che così accoglie il via libera della Fifa alla tecnologia per verificare che la palla abbia superato la linea di porta. «La linea è superata», titola con un gioco di parole il sito Sports.fr, che ironizza poi sul fatto che «anche Sepp Blatter può cambiare idea», ricordando che il presidente della Fifa è stato per lungo tempo contrario a questa innovazione. «È una buona notizia», per l’ex arbitro internazionale Alain Sars, interpellato da Rtl.
Più compassati in Spagna. Senza grandi prime pagine, i media spagnoli applaudono l’introduzione della tecnologia nei campi di calcio. Per il presidente della Lega calcio, Jos Luis Astiazaran, è una decisione «rivoluzionaria», «molto positiva per questo sport», ha detto al quotidiano AS. Secondo Marca si dirà «finalmente addio ai gol fantasma ma ora nessuno accetterà che si usi solo in un caso concreto», quello della linea di porta. Assurdo, commenta ABC, che «il successo di clubs con 400 milioni in campo dipendesse da due tipi che corrono con la lingua fuori e la bandierina in mano per calcolare al millimetro tutto ciò che occorre». Nelle edizioni digitali dei media il dibattito si è trasformato in sondaggi, schiacciante la vittoria dei lettori favorevoli alla nuova tecnologia.
E in Italia? «È una cosa demagogica e basta, bastava dire di usare un po’ il buonsenso. Adesso si inventano queste cose perché Blatter deve fare la guerra a Platini, ma sono tutte cavolate. Se si dà agli arbitri la possibilità di usare buonsenso, quelle situazioni si risolverebbero da sole». Idee chiare e in controtendenza, quelle di Gianni Rivera. Il Pallone d’oro del 1969 ha affermato che il via libera per l’Occhio di Falco e per il Goalref nel calcio abbiano costituito solo una scelta demagogica, volta a colpire il grande pubblico, e facilmente evitabile col semplice ricorso all’uso del buonsenso del corpo arbitrale. «Quando il display dello stadio fa vedere che una palla è dentro si dà il gol – prosegue Rivera – Se agli arbitri si dice di usare anche il buonsenso, oltre che il regolamento, si risolve il problema. Perché sui fuorigioco no allora? Il fuorigioco è quello che fa discutere molto di più, il gol-fantasma succede una volta ogni due o tre anni. La gravità del fallo o il rigore che si scopre non essere rigore, sono problemi più gravi. Facendo questo sul gol-non-gol, dopo non si capisce perché non debbano farlo per tutto. Quindi le partite potrebbero durare anche due o tre giorni».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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