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Obiettivo terzo posto, ma basta sprechi

L'analisi di Mimmo Carratelli: "La Zona Champions è lontana ma si può ancora rimediare"

L’attuale deficit di classifica della squadra di Mazzarri è determinato da una corsa meno brillante in trasferta e dai  pareggi interni: 3 invece dell’unico pari casalingo del campionato passato. In totale le sconfitte sono  ugualmente 4, equamente ripartite in casa e fuori

Colpo d’ali nell’ultima partita dell’anno con sei gol scaraventati nella porta del  Genoa e terzo posto Champions a -8, obiettivo per ripetere l’impresa dell’anno scorso e rientrare nel torneo europeo. L’allegra corsa del campionato passato,   a sorpresa il Napoli tra le prime, diventa oggi una dura rincorsa per annullare il vantaggio dell’Udinese,  terza. Ma è il traguardo cui il Napoli deve mirare.  L’anno scorso, dopo 16 partite, il Napoli era in piena zona Champions, terzo  con 30 punti alla pari di Juventus e Lazio. La scena è cambiata. Dopo 16 partite,  il Napoli ha un ritardo di 6 punti rispetto alla “tabella di marcia” del  campionato scorso. In casa ha ceduto 12 punti, fuori ne ha persi altrettanti.

DEFICIT CLASSIFICA. A questo punto del campionato, il Napoli, nella stagione   passata, aveva giocato due partite in meno in casa (7), due in più in trasferta  (9). Fuori, 5 vittorie e 2 pareggi (due le sconfitte) irrobustivano la classifica di   17 punti sui 30 complessivi. Oggi, con due gare in meno, il Napoli ha raccolto  fuori casa 9 punti (2 le vittorie, 3 i pareggi, 2 le sconfitte). L’attuale deficit di  classifica è determinato da una corsa meno brillante in trasferta e dai pareggi interni (3 invece dell’unico pari casalingo del campionato passato). In totale le  sconfitte sono ugualmente 4, equamente ripartite in casa e fuori. Il Napoli ha  segnato 4 gol in più quest’anno: Cavani ha lo stesso numero di reti (9), Hamsik  due gol in meno (5) e Lavezzi uno in meno (3), ma c’è la “novità” Pandev che  con 3 gol ha rimediato. Dopo la 16ª giornata il Napoli dell’anno scorso  sostenne il terzo posto conquistando 40 punti nelle rimanenti 22 gare (12  vittorie, 4 pareggi, 6 sconfitte), realizzando 26 punti in casa e 14 fuori, dove  cominciò a vincere di meno e a subire più sconfitte (5). Declinò nelle ultime sei giornate facendo appena 5 punti, ma salvò il terzo posto tenendo a distanza l’Udinese e la Lazio (-4 punti). Così com’è oggi la classifica, col ritardo del  Napoli e il decisivo miglioramento dell’Udinese (9 punti in più rispetto all’anno scorso), agli azzurri si chiede un’impresa superiore per conquistare la terza  posizione che dà diritto ai preliminari di Champions (l’Italia ha perso un posto  nel torneo). Per giunta, il confronto diretto con i friulani si giocherà a Udine (18 marzo, quattro giorni dopo il “ritorno” col Chelsea a Londra). In aggiunta, il  Napoli giocherà fuori casa contro Milan, Juventus, Lazio e Roma.

TERZO POSTO. È evidente che se l’Udinese non cala, perdendo punti, il Napoli  è tagliato fuori, considerando che sono in corsa per il terzo posto Champions  anche la Lazio (oggi +6 sul Napoli) e l’Inter (+2), mentre la Roma (a pari punti  degli azzurri) si è rimessa in corsa e non nasconde le sue ambizioni. Il Napoli sarà in grado di migliorare il bottino di 40 punti che realizzò l’anno scorso nelle  ultime 22 partite? Saranno cruciali gli scontri diretti, ma gli azzurri dovranno  anche togliersi il vizietto di “sprecare” le partite con le formazioni medio- piccole. A queste hanno già ceduto 15 punti (sconfitte con Chievo, Parma e   Catania, pareggi con Fiorentina, Atalanta e Novara). Il Napoli è la quinta  squadra italiana del 2011 con 61 punti in campionato, alla pari della Juventus, dietro Milan (80 punti), Inter (79), Udinese (75) e Lazio (63). L’anno ha segnato  anche la doppia corsa in Europa, prima in Europa League, interrottasi ai  sedicesimi, poi in Champions con la qualificazione agli ottavi.  Complessivamente, il Napoli ha giocato nell’anno 47 partite (37 di campionato,  2 di Coppa Italia, 2 di Coppa Uefa, 6 di Champions) vincendone 21,  pareggiandone  13, perdendone altrettante, con 75 gol all’attivo e 51 al  passivo. Una delle ultime valutazioni sul valore delle “rose” del campionato piazza il Napoli al quarto posto (189 milioni di euro) dietro Inter (317), Milan  (268) e Juventus (263).

ATTRAZIONE EUROPEA. Il discorso torna sul “peso” che avrà la Champions. Il  torneo, eliminato il Chelsea, com’è possibile e augurabile, potrebbe vedere  impegnato il Napoli sino ai quarti (fine marzo e inizio aprile) col campionato  che andrà “stringendo” i conti a otto giornate dalla fine. La Champions è una  stupenda attrazione (prestigio e incassi) ed è stata finora il fiore all’occhiello  del  Napoli al quinto posto (alla pari di Chelsea, Basilea e Arsenal) fra le sedici squadre approdate agli ottavi, facendo meglio di Inter (un punto in più) e  Milan (due). Ma la Champions è anche un piacevole inganno perché potrebbe proiettare il Napoli in una straordinaria dimensione europea (conquistando i quarti e poi chissà), ma lasciandolo a secco di un bis perché la prossima partecipazione passa per il “maledetto” terzo posto in campionato.

MODULO DI GIOCO. Intanto, è in arrivo Edu Vargas, il cileno che viene paragonato al connazionale Sanchez, el Niño Maravilla passato dall’Udinese al  Barcellona, di cui è più  giovane di un anno (22). Se Vargas supera  l’ambientamento in Italia (clima, cibo, nuovo gruppo, difese italiane) si porrà il  problema di un suo impiego a tempo pieno prospettandosi, però in futuro, un 4-3-3 col tridente Vargas-Cavani-Lavezzi, capace di fare impazzire tifosi e  avversari, Hamsik in mediana  e difesa a quattro di maggiore affidamento. Nell’immediato, è più verosimile una staffetta col Pocho per restare al modulo  collaudato di Mazzarri (3-4-2-1). Chi vivrà, vedrà.

RIPRESA A PALERMO. Il campionato riprenderà dopo la Befana e, a parte le  incognite delle feste, la trasferta a Palermo, a prima botta, sempre in notturna,  dirà già quante chances ha ancora il Napoli di correre per il terzo posto. Passi  falsi non sono più ammessi e fino al 21 febbraio (otto giornate di campionato) non ci saranno intermezzi europei a intralciare una serena e completa preparazione degli azzurri però impegnati due volte in Coppa Italia in gennaio:  ottavi col Cesena, che il Napoli non può fallire, e quarti con l’Inter, una rivincita dell’eliminazione ai rigori dell’anno scorso (penalty fuori di Lavezzi).

Fonte: Il Roma

La Redazione

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