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Occhiuzzi solidale con i “fatti” di Quarto

Vigliaccheria, viltà, inferiorità e c’è anche chi utilizza termini molto più duri. L’irruzione nella sede del Quarto per rubare le targhe e le coppe ricevute per l’impegno antiracket ha provocato una vera e propria sommossa su Facebook con tante attestazioni di stima nei confronti della società guidata da Gigi Cuomo che milita nel campionato di Promozione. Diego Occhiuzzi, lo sciabolatore olimpico, testimonial della legalità della formazione flegrea, ha pubblicato sulla sua pagina gli articoli de Il Mattino riguardanti la vicenda. «È assurdo – scrive – quello che questi ragazzi stanno attraversando». E poi aggiunge: «Io sarò sempre al loro fianco. Ricordo la manifestazione che celebrammo allo stadio di Quarto e la spinta morale che noi davamo a loro e loro davano a noi per quello che stavano facendo. Sono vicino al presidente e li esorto a non arrendersi». Poi rilancia quella che fu la sua prima proposta dopo un analogo raid ad agosto. «La Nazionale di calcio promise di andare ad allenarsi a Quarto. Spero che Prandelli sia al più presto anche da noi». L’occasione è il 15 ottobre quando al San Paolo si giocherà Italia-Armenia, partita decisiva per le qualificazioni europee. Del resto già il presidente della Figc, Abete, si era impegnato in passato: «Ho parlato con il dottor Ardituro, il magistrato della DDA che segue da vicino la società – disse – e ho ricevuto una lettera del commissario del club, accogliendo con molto favore la richiesta di una visita a dirigenti e giocatori che lanciano messaggi positivi. Gli stessi in cui fortemente credono la Figc e la Nazionale». Tra i primi a sostenere l’attività del Quarto il Napoli Club Cuore Azzurro di Cambiano-Torino. «La camorra è merda. Presidente non mollare» scrive sulla sua pagina Pietro Mitrione, presidente del club che ha anche invitato i ragazzi in Piemonte per un quadrangolare di solidarietà. Anche l’associazione sportiva Quartograd scrive: «La camorra non si combatte né con le squadre di calcio, né con la militarizzazione dei territori, piuttosto sottraendogli la manovalanza becera che si trova nelle periferie degradate, abbandonate a se stesse da una politica che pensa solo ad ingrassarsi e fare gli interessi propri e degli “amici degli amici”. Lavoro, servizi sociali, istruzione, luoghi di aggregazione sono questi i fattori che creano presidi di legalità sui territori. Il cambiamento prima di tutto deve essere politico, deve partire nelle strade e coinvolgere anche gli esponenti politici e quanti oggi godono di stima e fiducia. Solo così potremo voltare pagina senza più parare i colpi, ma giocando d’attacco. Solidarietà per l’attacco ricevuto».

Vincenzo Nunges chiosa: «Siamo sempre di più, la camorra attacca e più i cittadini onesti determinati ad andare avanti aumentano. Camorra sinonimo di vigliaccheria».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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