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Oliva: “Lavezzi è l’unico calciatore fondamentale del Napoli”

Archiviati la sconfitta col Chievo e il pareggio casalingo con la Fiorentina, il Napoli si prepara alla sfida di Champions. Nonostante i due passi falsi in campionato, in città si respira aria di sfida e la parola ‘scudetto’ non è riposta in un cassetto. Il sogno è vivo.
Lo conferma Patrizio Oliva, noto campione del mondo di pugilato, super tifoso azzurro. E in Champions? “Niente è scontato”.

Patrizio, il Napoli è davvero così forte da poter lottare per i vertici del campionato italiano fino alla fine?
“Si, lo abbiamo dimostrato l’anno scorso, ma avevamo bisogno di qualche rinforzo. Rinforzi che sono arrivati: Inler è un grande acquisto, è un giocatore che ha finalmente portato un po’ di ordine a centrocampo. Anche l’ex viola Santana, però, è un ottimo giocatore. Poi abbiamo quel trio d’attacco e quando funziona, non ce n’è per nessuno. Hanno una velocità che solo Messi possiede”.

A Napoli, pensate davvero allo scudetto?
“Certo che ci pensiamo perché abbiamo la squadra per vincerlo, anche se non vogliamo pronunciare quella parola. Oltre alla squadra titolare, ripeto, quest’anno anche le riserve sono all’altezza. E penso che dopo il Napoli di Maradona questo sia il più forte di sempre, però dobbiamo stare con i piedi per terra e lottare con il coltello tra i denti partita dopo partita senza mai dare niente per scontato”.

Qual è il giocatore della Fiorentina che le piacerebbe avere nel Napoli?
“Sicuramente Jovetic. Mi piace moltissimo, è veloce e soprattutto ha una caratteristica che mi colpisce più di tutte: è un’opportunista. Ma mi piace molto anche Cerci, che sta facendo grandi cose”.

Un giudizio su Mazzarri e uno su Mihajlovic…
“Mazzarri ha una dote che pochi allenatori hanno, quella di essere un motivatore. Un bravo tecnico non sempre dice ai suoi ragazzi cosa devono fare tatticamente e tecnicamente, ma li motiva e Mazzarri questa dote ce l’ha. Tante volte, quando la squadra sta perdendo, cambia completamente atteggiamento e questo significa che ha un buon rapporto con i calciatori. Poi ti dico anche che ha fatto delle scelte che non condivido, come gettare nella mischia un debuttante per novanta minuti. Con questi ragazzi bisogna stare molto attenti e farli entrare nel meccanismo un poco alla volta, magari facendo giocare loro prima trenta minuti, poi nella partita successiva sessanta e via dicendo. Parla uno che, anche se in un altro campo, ha cresciuto degli atleti che tutt’ora stanno migliorando: Cammarelle, Russo, Valentino… li ho inseriti piano, piano, a piccoli passi, evitando loro match compromissori e pericolosi per la loro carriera in modo da farli sentire protetti e oggi sono quelli che fanno risultati con la Nazionale italiana. Il fatto che Mazzarri abbia riproposto Fideleff con la Fiorentina, dopo l’errore commesso a Verona, è una mossa strategica molto giusta perché vuol dire che gli dà fiducia. Se lo avesse messo in panchina, il ragazzo avrebbe potuto pensare di aver fallito e si sarebbe potuto buttare giù a livello psicologico per colpa di quell’unico errore che ha fatto contro il Chievo, dopo aver disputato un’ottima gara. Su Mihajlovic non posso darti un giudizio come allenatore perché non lo conosco molto bene. Però lo ricordo come calciatore: aveva un carattere molto forte”.

E’ stata una sorpresa per lei l’ottima partita fatta dal Napoli in Champions contro il City?
“Dovevamo andare là ed essere la vittima sacrificale, mentre col Chievo sarebbe dovuto essere tutto facile, invece abbiamo fatto una ‘madonna’ di partita e gli scaligeri ci hanno castigato con Moscardelli, che è diventato la nostra bestia nera (ride). Mazzarri però, del quale io sono un grande estimatore, nella partita con il Chievo ha commesso la leggerezza di cambiare sette giocatori su undici. Non c’è bisogno di fare turnover adesso, perché i ragazzi sono ancora freschi. Magari lo puoi fare a metà campionato, ma non ora. Si danno dei giudizi troppo affrettati: nell’amichevole contro il Barcellona abbiamo preso 5 gol e tutti hanno detto subito che non contavamo un ‘cazzo’ in Europa. Il calcio è strano, ora pensano che quando Manchester o Villarreal verranno qua, dobbiamo stravincere, ma occhio… c’è da stare molto attenti perché a questi livelli (Champions) sono tutti talmente forti che basta un errore per rovinare tutto”.

Il pareggio con la Fiorentina?
“I punti persi sono quelli col Chievo, non quelli con la Fiorentina”.

Quando sono usciti i gironi della Champions, chiunque ha parlato di un Napoli spacciato…
“Abbiamo beccato delle squadre toste, ma non significa niente. Ogni partita fa storia a sé, ogni squadra ha il giocatore che fa la differenza e gioca su quello. Il Napoli, per fortuna, ne ha tre: Lavezzi, Cavani e Hamsik”.

Ma se a fine stagione ne dovesse perdere uno dei tre, chi preferirebbe perdere?
“In questa squadra c’è solo un giocatore fondamentale: Lavezzi. Ha una velocità che fa paura, è lui che produce gioco e scompiglia tutto. Quando manca Lavezzi il Napoli non c’è, non esiste, mentre quando mancano Cavani e Hamsik, ma c’è il Pocho, anche il Napoli c’è. La squadra va alla grande quando c’è lui che crea gli spazi. Quindi rispondo dicendo chi non vorrei perdere assolutamente”.

Ci va mai allo stadio?
“Non ci vado mai anche se ho la tessera di campione olimpico e quindi potrei andare a vita ospite in tribuna d’onore, ma preferisco guardarla a casa con mia moglie e le mie tre figlie. A casa siamo tutti tifosi”.

La Redazione

C.T.

Fonte: Tuttomercatoweb

 

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