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Orgoglio Juve Stabia, il Bari cade

Missione compiuta. La Juve Stabia riprende il discorso interrotto a Torino e conquista una vittoria prestigiosa, quanto importante, contro il Bari, altra nobile decaduta della serie cadetta. A decidere il match Sau, per uno strano scherzo del destino in forse fino alla vigilia. È l’attaccante sardo a propiziare, accentuando una spinta mentre viene controllato da Borghese e Crescenzi (nei paraggi c’è anche Kopunek), e a realizzare il rigore a quattro minuti dall’intervallo. Tre punti d’oro che rilanciano le quotazioni salvezza della Juve Stabia, che senza i sei punti di penalizzazione sarebbe a ridosso delle grandi. 

La partita non è spettacolare ma combattuta e vivace. Braglia, ancora una volta, dimostra di sapere leggere le gare e, spiazzando tutti, propone il 4-2-3-1, modulo speculare a quello di Torrente (espulso a fine primo tempo per proteste dopo un presunto tocco di mano in area di Scognamiglio). A capitan Molinari, anch’egli recuperato in extremis e cresciuto alla distanza dopo qualche incertezza in avvio, e Scognamiglio tocca controllare Marotta, mentre a Baldanzeddu (a destra), altro protagonista in positivo di un sabato da ricordare, e a Dicuonzo viene affidato il compito di frenare rispettivamente le incursioni del vivace ed estroso Forestieri e Rivas. A centrocampo giganteggia Di Tacchio, 21 anni e personalità da veterano. Con Cazzola vince, dopo le sofferenze del primo tempo, la sfida a distanza con Donati e Kopunek. Dalla cintola in su tocca invece a Danilevicius (il lituano stenta a entrare in partita) e agli esterni Erpen e Zito creare scompiglio nella difesa pugliese e supportare Sau. Nel primo tempo le occasioni più nitide le confeziona il Bari – seguito da una quarantina di tifosi (in buoni rapporti con quelli della Salernitana e per questo nel mirino dei cori degli ultras stabiesi) – con Marotta (11′ e 34′) e Forestieri (21′) ma Colombi abbassa la saracinesca. Quando la Juve Stabia spinge, gli ospiti vanno in affanno. E così si arriva all’azione del rigore e alle contestazioni del Bari per l’intervento di Scognamiglio.
Nella ripresa è proprio il centrale difensivo, in avvio (3′), ad avere l’occasione per raddoppiare ma il tiro è lento e non impensierisce Lamanna. Il Bari lancia De Paula e Bogliacino ma l’inerzia della gara non cambia. Sau (13′) su punizione costringe Lamanna a rifugiarsi in angolo, poi tocca a Di Tacchio rendersi pericoloso e a Colombi proteggere il vantaggio sul velenoso tiro-cross del neoentrato Ceppitelli. Braglia per ravvivare la manovra richiama Danilevicius e lancia Mbakogu, subito pericoloso (31′), e Raimondi (esce Sau). La gara finisce con la festa sotto la curva.

Il dopogara.

“Vincere”

dice Braglia

“Era fondamentale per far ripartire la nostra marcia verso la salvezza dopo la sconfitta di Torino. Non è stata una partita spettacolare ma poco importa. Ora non dobbiamo montarci la testa, la strada da percorrere è lunga e non possiamo concederci passi falsi, conservare questa categoria è troppo importante per Castellammare”.

Felice Sau:

“Ho avvertito una leggera spinta alla schiena e mi sono lasciato cadere”

confessa

“Il fallo, comunque, c’era, l’arbitro è stato bravo nel vederlo. Tenevo molto a segnare sotto la nostra curva”.

 

 

La Redazione

 

A.S.

 

Fonte: Il Mattino

 

 

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