« Pandev non ci sarà? Bene. Benissimo » . Quelli del Bayern hanno tirato un sospiro di sollievo quando hanno saputo del guerriero ‘ ferito’ e fuorigioco. Ancora troppo fresco e amaro, infatti, per i tedesconi di Baviera il ricordo di quel gol del signor Goran che giusto a marzo scorso li buttò fuori dalla Champions. Aveva vinto all’andata il Bayern. Uno a zero il risultato. Ma all’Allianz fu tutta un’altra cosa. Un’altalena di gol e di emozioni. Subito Eto’o (su assist del macedone), poi Gomez, poi Muller e risultato ribaltato. Sembrò fritta l’Inter di Leonardo. E invece no. Invece arrivò il pari di Sneijder e a due minuti dalla fine la zampata di Pandev: un mancino dove palo e traversa si danno appuntamento. Inter ai quarti di finale della Champions. Fuori, invece, il Bayern che proprio non s’aspettava quel finale.
IL SOGNO – Per Pandev fu la felicità. Più d’uno gli aveva appiccicato addosso l’etichetta di giocatore non da Inter, infatti, e per lui quel gol fu molto più d’un premio. Fu una rivincita su tutti. « Sì, il gol più bello e più importante della mia carriera », la sincera confessione di un fior di giocatore e non certo un novellino dell’area di rigore, visti i numeri della sua storia d’attaccante. Pandev il grande assente, dunque, questa sera. E’ che sta smaltendo – e l’ha quasi del tutto superato – l’accidente muscolare patito a Milano contro l’Inter. Non è tutto, però. Pandev, infatti, è indietro rispetto al resto della compagnia. Questione di imperfetta preparazione estiva. Cosicché medici e preparatori hanno fissato per lui un ‘corso di recupero’ personalizzato. Campo e palestra. Corsa, resistenza e poi velocità. Tant’è che anche ieri Pandev s’è allenato in disparte. Lui e Chavez, che pure era abituato a più ameni allenamenti. Entrambi affidati alle cure di Rosario D’Onofrio, il riabilitatore che insegna a Roma, all’università di Tor Vergata.
TABELLA – Pandev andrà avanti così per almeno sino a fine mese. Nessuna fretta e nessun rischio, insomma, ma una tabella di preparazione che, se tutto andrà per il verso giusto, prevede di rimettere il macedone a disposizione di Mazzarri per il match di ritorno con il Bayern. Sì, Pandev potrebbe ritrovare posto in panchina il due novembre prossimo, proprio in quello stadio che sette mesi fa lo vide protagonista e castigatore dei tedeschi.
E’ questo l’obiettivo che s’è dato anche il calciatore per rivivere a Monaco una delle emozioni più forti e indimenticabili della sua carriera. Furono lacrime, allora, a fine gara. Pandev vorrebbe che fossero sorrisi, questa volta. Per lui e per il Napoli che gli chiede d’essere all’occorrenza il valore aggiunto dell’attacco, la prima scelta alle spalle dell’indiscusso trio Lavezzi-Hamsik-Cavani. Perché, questa la convinzione azzurra, a ventott’anni e ancora tanta voglia di giocare, un Goran Pandev atleticamente restaurato può dare ancora tanto al calcio. E al Napoli, ovviamente. Convinzione condivisa da Hansi Muller, che fu centrocampista dell’Inter, anche se mai troppo amato. « Pandev? E’ il mio giocatore preferito », afferma il tedesco di Stoccarda, che giocò anche con lo Stoccarda e che forse anche per questo non se ne importa poi un granché se il Bayern, stasera, al San Paolo, rallenta la sua corsa da grande del pallone.
Grande come sogna di tornare Pandev, capace di vincere tutto con l’Inter del ‘Triplete’ di Mourinho. L’allenatore che, ricorda il calciatore: « Quando mi vide per la prima volta alla Pinetina mi disse: vai in campo e divertiti, sei arrivato nel posto giusto » .
Per questo, per andare in campo e divertirsi ancora e magari vincere qualcosa anche in maglia azzurra, il macedone corre, sbuffa e fatica sui prati e nella palestra di Castelvolturno.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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