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Pandev vuole vincere al “Nido di rondini” la sua prima Supercoppa

In Cina hanno vinto Lazio e Milan

La sfida dell’11 agosto tra Juve e Napoli sarà la terza volta della Supercoppa italiana a Pechino. La terza volta, che Goran Pandev spera di non dimenticare mai più: la prima, infatti, per lui è stata un sogno sfumato e dunque un incubo; la seconda una disfatta. E allora? Storie di precedenti cinesi. Con un macedone a fare da trait d’union tra il Napoli di oggi e il passato.

I PRECEDENTI – Sì, è proprio così. Perché per il primo acquisto di De Laurentiis, quella dell’11 agosto sarà la seconda passerella consecutiva a Pechino dopo il Milan-Inter (2-1) della stagione precedente: Pandev, però, non fu schierato da Gasperini, e dunque fece da spettatore al trionfo rossonero. Prima di trasferirsi in azzurro. La sua prima volta, se vogliamo, fu anche peggiore: nel 2009, ai tempi della Lazio, fu escluso dalla trasferta cinese per il contenzioso con Lotito e non partecipò alla vittoria (2-1) dei biancocelesti con l’Inter. L’11 agosto, comunque, sarà la sua quinta finale di Supercoppa: al di là delle due di Pechino, Goran ha partecipato da giovane panchinaro laziale a quella del 2004 a San Siro con il Milan (che vinse 3-0), e da protagonista a quella del 2010 tra Inter e Roma ancora a Milano: vittoria per 3-1, con tanto di gol.

LA SIMPATIA – Dunque, l’esperienza di Pandev sarà fondamentale ancora una volta: sia in campo, sia per tutto ciò che concerne la vita fuori. Perché lui la trasferta di Pechino l’ha vissuta in prima persona in occasione del derby milanese della seconda edizione, secondo esperimento in un mondo ancora molto sconosciuto. Di certo, colpirono l’attenzione dei tifosi locali, schierati al fianco di uno piuttosto che di un altro per motivi di mera simpatia: è la televisione, il satellite a fare da tramite tra il calcio italiano e la Cina. E dunque è tutta questione di marketing. Finora è stato così, difficile pensare che possa accadere il contrario.

LA SORPRESA – A strabiliare, tra l’altro, è sempre stato lo stadio: il Nido d’Uccello, un mega impianto da 80mila posti a sedere progettato, tra gli altri, dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, ovvero le menti dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera. Costato 325 milioni di euro e costruito in 5 anni, lo stadio Olimpico di Pechino è stato inaugurato nel 2008. Il fuso orario è di 6 ore (la Cina è avanti).

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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