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Paolo De Paola a Benitez: “Mister, così si perde la faccia…”

Si può anche attendere prima di giudicare però ciò che si compie durante il cammino poi deflagra se vengono falliti tutti i traguardi. Il pensiero è rivolto al Napoli di Benitez. Perdere la partita (e un po’ la faccia) contro l’Atalanta (complimenti al bravo Colantuono) non è ammissibile per una squadra ambiziosa ma ci può persino stare visto che il campionato non è più un obiettivo. Si può arrivare al paradosso di comprendere una sconfitta pesante ma sul piatto della bilancia ci deve essere altro. Ad esempio la coppa Italia. Benitez ha deciso di puntare su questo trofeo escludendo Higuain e Hamsik dalla formazione titolare contro i bergamaschi in campionato? Benissimo se poi l’effetto si riverbererà davvero sull’altra competizione. Bisognerà avere la pazienza di aspettare. Nel frattempo qualche ragionamento si può fare. Ad esempio sull’inadeguatezza del centrocampo del Napoli con il disastroso Inler e lo sconcertante Dzemaili autori di interventi determinanti ai fini del punteggio. Per non parlare di Fernandez. Certo si tratta di una serie di errori incredibili, come sostiene lo stesso allenatore, ma l’analisi ci appare insufficiente e superficiale. Certi svarioni non sono casuali perché scaturiscono essenzialmente dalla testa dei giocatori. Se questa formazione non viene investita di responsabilità dallo stesso Benitez che rivolge palesemente le sue attenzioni ad altro, come è possibile pretendere concentrazione e grinta? La si potrebbe esigere se il Napoli fosse stato costruito con l’animo guerriero che obbliga a giocare ogni partita alla morte. Ma non era questa l’impostazione come è stato chiaro sin dall’inizio della stagione quando tutti avevano applaudito all’apparente maturazione del Napoli che rispetto all’era Mazzarri non aveva bisogno di dare il 110 per cento per ottenere le vittorie. Però dalla capacità di gestire le partite si è passati ad autentici vuoti di memoria. Una metamorfosi clamorosa che ha determinato sbandate inaccettabili come l’ultima contro l’Atalanta. C’è il rischio di perdere completamente la bussola e di passare dal progetto al flop. Di sicuro non erano queste le premesse: si era parlato di ciclo vincente e duraturo, di salto di qualita’ internazionale. Restano coppa Italia ed Europa League per capire se sara’ opportuno tornare con i piedi per terra.

Incredibile invece il cambiamento della Lazio grazie alle cure di Reja. Allenatore coraggioso che non ha timori a dire ciò che pensa. Soprattutto riguardo la delusione per un mercato che ha visto sfumare i desideri dell’allenatore davanti ai “no” di giocatori che rifiutavano il passaggio alla Lazio. Si possono anche incassare tanti soldi (circa 20 milioni) dalla discutibile cessione di Hernanes, ma diventa un problema non riuscire a spenderli se nessuno vuol venire. E su questo punto è necessario riflettere. Fare cassa anche abbassando il monte ingaggi significa assegnare un profilo ben chiaro alla squadra che evidentemente dovrà rivedere strada facendo i propri obiettivi affidandosi anche e soprattutto alla bravura dell’allenatore e alle motivazioni che saprà dare.

Fonte: Blog Paolo De Paola

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