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Peppino Di Capri: «La squadra è finita in una trappola»

Maurizio Casagrande: «Torti subiti dagli azzurri». E allo stadio in arrivo la contestazione

Poca meraviglia, molta amarezza. La stangata del giudice sportivo non coglie di sorpresa i tifosi del Napoli. «Quel sorriso di sabato scorso di Mazzoleni diceva tante cose, evidentemente – afferma Peppino Di Capri – e si è così consumata la beffa oltre al danno. Resta un mistero l’espulsione di Pandev, assurdo l’altro rosso di Zuniga a 2 secondi dalla fine». L’attrice Rosaria De Cicco spiega: «Parto dal presupposto che il calcio è solo puro business che tiene in scacco milioni di persone nonostante la corruzione dimostrata, la scarsa credibilità di questo sport cozza con la severità delle pene inflitte al Napoli. Mi viene da ridere nel pensarci, è come se in galera fosse finito il ladro che ha rubato una mela e non quello che frega miliardi».
Contrariato è l’attore Maurizio Casagrande: «Squalifiche del tutto sproporzionate rispetto all’accaduto, il Napoli ha subito torti da un arbitro che sembrava fuori di testa. Come al solito, si sono usati due pesi e due misure. Vorrei capire qual è il parametro del provvedimento inflitto a Pandev: se tutti i giocatori che mandano a quel paese gli arbitri venissero espulsi non si giocherebbe più, conta in quei casi l’intelligenza dei direttori di gara, ma non sempre esiste». L’attore Gino Rivieccio la butta sull’ironico: «Mazzoleni ha segnato più di Matri e ha completato l’opera determinando con il referto queste squalifiche esagerate. Possiamo dire che il Napoli dopo l’imboscata ha subito anche la mazzata».
Intato, domenica sera al San Paolo, i tifosi si schiereranno con il Napoli: l’associazione dei club (Acan) consegnerà una medaglia e una targa a De Laurentiis, possibile dai tifosi delle Curve e dei Distinti una forte contestazione al «Palazzo». «Mi sembra chiaro che il Napoli è inviso ai vertici del calcio – spiega Rivieccio – ma a questo punto De Laurentiis farebbe bene a farsi sentire, ad alzare la voce. Se queste sono le premesse cosa dovremmo aspettarci in campionato?». E Casagrande rilancia: «Non credo nei complotti altrimenti non seguirei più il calcio, però sono certo – lo dice con sarcasmo – che i ricorsi contro le squalifiche saranno rigettati, perché si è fatto quadrato intorno all’arbitro senza invece ammettere gli incredibili errori».
«Spero solo – aggiunge Peppino Di Capri – che il Napoli abbia capito che è stato vittima di una trappola: serva da esperienza per crescere in futuro e non farsi più irretire dagli avversari o dagli arbitri. Secondo me gli azzurri, tutti ottimi ragazzi, sono caduti come pere cotte nell’imboscata». Infine Rosaria Di Cicco: «La protesta già c’è stata: il Napoli ha fatto bene a non presentarsi alla premiazione perché non si può sempre subire in silenzio. Speriamo che serva».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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