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Per la gara contro il Cagliari spazio al turnover

Dal primo minuto ci saranno Fernandez, Dzemaili e Santana, con Zuniga sulla fascia destra

Stavolta no: il ribaltone altro non è che un rimpastino, perché in quella nuvoletta in cui lasciarsi andare, con i pensieri sparsi sulla Cagliari da attraversare, c’è la tentazione di cambiar poco. L’antivigilia d’un viaggetto da brividi, standosene rinchiusi in se stessi per non mostrarsi all’universo, è un concentrato di idee lanciate sull’erba verde di Castelvolturno: però, prima di rivoltare il Napoli, meglio accomodarsi con il block notes tra le ginocchia per annotare pure i respiri. Si cambia, ma con moderazione, per non alterare gli equilibri, né trasmettere sensazioni subdole: un difensore, un centrocampista e un trequartista e avanti tutta, per dimenticare il Parma.

UN ARGENTINO… –La prima mossa è là dietro, su quelle mura gigantesche tutte muscoli e solidità: Aronica conosce a memoria i codici della difesa a tre e resta inattaccabile sul centro-sinistra, Campagnaro ha gamba per reggere le incursioni di Cossu o gli slanci degli attaccanti rapidi, e, per esclusione, pure in vista del match di Monaco di Baviera, la soluzione per un turn-over versione bonsai pare favorire l’avvicendamento tra Cannavaro e Federico Fernandez, un’esigenza inevitabile per la prossima di Champions – negata per squalifica al capitano – e un test assai affidabile, persino consistente, per l’argentino.

UNO SVIZZERO… –Entra uno, cambi due: e il gioco è fatto. E’ – inevitabilmente – una questione di minutaggio; è – indiscutibilmente – un mese da vivere con il timer al collo: Maggio sta accelerando come un matto, tra il Napoli e la Nazionale, e ha dato, eccome: e allora, avendo una terna di esterni, Mazzarri s’è già preparato l’alternativa per il sant’Elia: dentro Dossena, che con il Bayern ha potuto riposare, Zuniga portato sulla destra, e quel diavoletto di Maggio può starsene in panchina, per concentrarsi sull’Udinese. L’unico volto nuovo, nel bel mezzo della contesa, rispetto al match di martedì sera, diventa dunque Blerim Dzemaili, rientrato proprio con il Bayern, assente dall’inizio dal 21 settembre – a Verona – ed eletto a controfigura del connazionale svizzero Inler, pure lei tenuto nel congelatore per quella serata assai speciale dell’infrasettimanale con i friulani.

E UN ALTRO ARGENTINO –E poi ci sono i tre tenori: ai raggi X del campo, Cavani è apparso affaticato, Hamsik idem e Lavezzi, invece, sprizza energia da ogni poro. Il pocho resta al sul posto, il bomber gradisce allenarsi giocando (e magari ritrovando il gol) e Marekiario, che nella presunta sosta s’è caricato sulle spalle pure la nazionale slovacca, potrebbe godere di una giornata da spettatore dalla panca, lasciando i compiti d’incursore a Santana. E il rimpastino è fatto…  

La Redazione  

A.S.  

Fonte: Corriere dello Sport

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