Zeman è stato elogiato pubblicamente da Pep Guardiola, Pea scambia messaggini con Josè Mourinho. Con le dovute proporzioni, Pescara-Sassuolo è un po’ la proiezione di Barcellona-Real Madrid. All’Adriatico, dove sono previsti 20mila spettatori, non si gioca solo per la A, sul piatto c’è dell’altro. Il mondo è bello perché è vario. Zeman e Pea hanno scelto due percorsi diversi per cercare di arrivare alla stessa meta. L’uno rispecchia la filosofia “azulgrana”, produzione offensiva impressionante, visione totale, intensità massima dovunque e comunque, non sono ammesse rivisitazioni della teoria. L’altro bada al sodo, meno spettacolo ma più concretezza, non incanta esteticamente però è produttivo, come i “blancos” quest’anno nella Liga. In realtà il Real avrebbe potuto allenarlo Zeman se anni fa avessero dato ascolto a Sacchi, ma questa è un’altra storia.
Il Sassuolo in trasferta è tremendo: non perde da sei mesi esatti e ha incassato solo 8 gol. Il Pescara è più altalenante, però segna a grappoli con una media di 2,1 gol a partita. Il questo contesto si inserisce il duello tra Immobile e Sansone, ai vertici della classifica cannonieri. Pea li descrive come, «due giocatori importanti con caratteristiche diverse». Zeman, a caccia della 100esima vittoria in B, è invece più esplicito. «Non penso che si possa fare un confronto. Sansone ha un bel calcio e ha saputo sfruttare punizioni e rigori, mentre Immobile i suoi gol li ha segnati praticamente tutti su azione».
