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Petrucci e Abete in coro: “Ci vogliono stadi nuovi”

Il presidente del Coni: "Gli impianti rimarrano così per altri due-tre anni"

Le partite rinviate e le partite che si giocano con gli spettatori intirizziti come ghiaccioli; le notturne d’inverno al Nord e il calendario del calcio di Serie A fitto come le nevicate di questi giorni. Tra dibattiti, discussioni e pareri, prendono posizioni decise il presidente della Federcalcio Abete e il presidente del Coni Petrucci.

FIDUCIA – Gianni Petrucci guarda con distacco al presente e preferisce rivolgere lo sguardo al futuro, al rinnovamento degli impianti: « Che il Coni punti affinché l’Italia si possa dotare di stadi moderni è cosa arcinota ma ripetere la litania non serve. Si sa che gli stadi di oggi sono questi; si sa anche che ogni inverno la situazione meteorologica è questa: anche in Grecia hanno rinviato le partite ». Il presidente del Coni rivela di un suo colloquio con il ministro per gli Affari regionali, turismo e sport, Piero Gnudi: « La legge sugli stadi serve e passerà: il ministro si è impegnato personalmente. Ma per i prossimi due-tre anni gli impianti saranno ancora questi e bisognerà fare qualcosa ».

 

CRITICITA’ – Anche il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete è chiaro: « Se le partite vengono rinviate non è colpa del tempo, in Inghilterra non sono messi meglio, quanto al tempo. Il vero problema sono gli stadi ed è un problema strutturale. Ci sono aspetti critici dovuti alle vie d’accesso agli impianti e alle tribune scoperte: in caso di maltempo diventa impossibile che i tifosi possano fruire dello spettacolo in modo dignitoso e civile ».  Davvero inevitabile mettere in calendario Serie A e Serie B nell’ultima settimana di gennaio, quella notoriamente tra le più fredde dell’anno? Anche qui, Abete non ha dubbi: « La titolarità degli orari e dei giorni delle partite riguarda la Lega Calcio: io non intervengo su aree che sono di competenza specifica della Lega ».  Attribuita la responsabilità, Abete spiega: « Allora, dobbiamo fare una riflessione a 360 gradi, non ci sono soltanto problemi strutturali. Si può lavorare sulle date, sui calendari, sulla programmazione televisiva; anche sulla sosta di Natale, vecchio cavallo di battaglia dell’Assocalciatori ». E, come il presidente del Coni Petrucci, anche Abete fa l’occhilino al ministro per gli Affari regionali, turismo e sport: « Il mondo del calcio condivide l’augurio del ministro Gnudi che il disegno di legge sugli stadi possa finalmente andare in porto entro il prossimo giugno. Gli impianti di proprietà garantirebbero i tifosi e permetterebbero alle società di incassare maggiore introiti senza dipendere solo dai diritti tv ».

PRONOSTICO – A conclusione di questa bella bufera, con Giancarlo Abete presidente della federcalcio non si può non parlare di calcio giocato. Una previsione non sul tempo ma sullo scudetto: « Milan e Juventus in questo momento sono un gradino più su ma Udinese e Lazio non sono ancora fuori dai giochi ».

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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