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Quella invincibile scuola affacciata sul Golfo

La coppia d’assi partenopea pensa di realizzare in città un progetto sociale di sport

Hanno regalato un altro sorriso ai dirigenti e ai tecnici della Federscherma, la più vincente ai Giochi non soltanto grazie alle grandiose fiorettiste. Hanno dato un’altra gioia a Napoli, che ha una splendida tradizione nella scherma, cominciata nel 1861. Ai bordi della pedana, mentre trionfalmente l’Italia si avviava verso il successo sui russi e la medaglia di bronzo, urlavano consigli due ex campioni: Dino Meglio fa parte dello staff federale, è un tecnico di grande spessore e un esperto di counselling, sa lavorare anche sulla mente degli atleti; Leonardo Caserta allena da quattordici anni Occhiuzzi, ne sa domare il carattere e farlo rendere al massimo in pedana. Una medaglia di bronzo l’avevano vinta anche a Pechino, Gigi e Diego, però questa ha un valore particolare. L’ultima di Tarantino, la seconda in cinque giorni per Occhiuzzi, che ha scacciato le perplessità: sì, è un campione, degno erede di Montano.
Il carabiniere Tarantino, d’accordo con il ct Sirovich, ha lasciato il posto nella finale per il terzo posto a un altro Gigi, il foggiano Samele. Un passo indietro, è stata sfruttata la freschezza atletica della giovane riserva. «Ho cominciato la mia carriera da allenatore, giusto dare spazio a questo ragazzo. Lui, Occhiuzzi e Montano mi mancheranno tanto», ha detto l’atleta di Ottaviano, che dopo aver asciugato le lacrime e suonato una trombetta ha mandato un saluto al sindaco e ai concittadini, come si faceva quando non c’erano i social network e i campioni, con quel poco di fiato che restava in gola, facevano la dedica a parenti ed amici. Occhiuzzi ha vinto due medaglie stringendo i denti, perché aveva subito uno strappo alla schiena poche settimane prima di volare a Londra. Diego il guascone non si è tirato indietro. «Ho dato il massimo, questa medaglia appartiene a una squadra che ci ha creduto sempre. Una dedica? A Tarantino, un secondo fratello». E via con gli abbracci: da Montano a Samele, a Tarantino, che lo ospita nella sua palestra, la Champ di Pollenatrocchia, da quando Occhiuzzi ha interrotto il rapporto con il Circolo Posillipo. Diego, vicino di casa di Cavani e suo grande tifoso, vorrebbe ricevere un messaggio del Matador, che gli fece i complimenti dopo l’argento. Lo aspetta a Palazzo San Giacomo il sindaco de Magistris, insieme parleranno di un progetto sociale per lo sport. Napoli è la città della scherma: Occhiuzzi e Tarantino, con queste medaglie, lo ricordano con orgoglio.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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