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Raffaele Longo: “Gargano è un elemento importante per il gruppo azzurro“

Raffaele Longo, ex centrocampista di Napoli e Parma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di “Amore… Azzurro”, programma sportivo in onda ogni mercoledì e sabato su Radio Amore. Ecco alcuni passaggi dell’intervista: 


Basterà il rientro di Lavezzi per rivedere il Napoli brillante di qualche settimana fa? “Sicuramente, il Pocho è un giocatore fondamentale per il Napoli. Tuttavia, credo che gli azzurri debbano ritrovare anche una migliore condizione fisica. E’ necessario ritrovare lo smalto perduto per difendere il terzo posto. La qualificazione alla prossima Champions League, sarebbe un risultato eccezionale”. 

Parma-Napoli? “E’ una partita molto difficile, perché il Parma ha un organico che all’inizio della stagione lasciava presagire una classifica diversa. Gli emiliani giocheranno con il coltello tra i denti, perché per loro sarà fondamentale fare risultato pieno per raggiungere la salvezza. Il Napoli, però, deve ottenere i tre punti che consentirebbero di consolidare il terzo posto in classifica”. 

E’ giusto dare un turno di riposo a Gargano? “Mazzarri ha il polso della situazione, perché vede tutti i giorni i suoi ragazzi in allenamento. Gargano, in questi anni, ha dimostrato di essere un elemento importante per questo gruppo. Certo, nelle ultime partite, non mi è sembrato brillantissimo. Comunque, Yebda ha dimostrato di poter dare un contributo importante al Napoli”. 

Quanto potrà pesare l’assenza di Mazzarri in panchina? “Non credo che possa influire molto, anche perché in panchina ci sarà Frustalupi. Oltretutto, sono sicuro che Mazzarri, in settimana, avrà preparato nei dettagli la sfida di Parma. Non dimentichiamoci, poi che nell’ambiente azzurro c’è una gran voglia di riscatto per invertire il trend negativo che ha caratterizzato le ultime partite dei partenopei”. 

Maiello? “Non l’ho mai visto giocare, ma mi hanno parlato molto bene di questo ragazzo. Fossi in lui, l’anno prossimo andrei a fare esperienza altrove per maturare e giocare con continuità”. 

Perché vanno così di moda gli allenatori giovani? “Credo che si punti su allenatori giovani e senza esperienza anche per una questione economica. Non è facile per un allenatore dei giovanissimi, come ad esempio Montella, essere catapultato alla guida della prima squadra. E’ giusto fare la gavetta, come accade in tuti gli ambienti professionali”. 

La carriera di allenatore? “Ho fatto richiesta per partecipare al corso che inizierà a giugno. Intanto, guardo molte partite e tifo per il Napoli”.

Fonte: Radio Amore
La Redazione
S.D. 

 

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