Correva l’anno….Si può dire? «E sì, lo dica» . Correva l’anno 1997 e la Vecchia Signora affidò le chiavi di casa ad un terzetto niente male: Peruzzi, Rampulla e De Sanctis, nell’ordine gerarchico dei tempi. Il tempo resta un galantuomo, anche quando sottolinea la gioventù perduta: ma quindici anni dopo (circa), ora che il Terzo Millennio corre via, la radiografia di De Sanctis fenomeno in fasce è obbligatoriamente affidata ad uno dei maestri.
Rampulla, come corre de Sanctis?
«Un mostro e non lo dico per l’affetto che mi lega ad un ragazzo serissimo, con il quale ho sempre rapporti intesi. Persona straordinaria e professionista capace di migliorarsi sempre, sino ad essere ormai, tecnicamente, secondo solo a Buffon, per me inarrivabile».
Lei sa che ormai è un leader?
«Si capiva già in quella stagione, quando arrivò e trovo davanti a sé me. Ma, soprattutto, Peruzzi, un altro talento con pochi eguali. Ma Morgan seppe cogliere il meglio di quella esperienza. Poi ha carattere ed anche tanto: un’esuberanza positiva, trascinante. Ora è semplice parlarne bene, ma lui è di valore da quando era un ragazzino».
L’impressione è che la carriera gli abbia concesso meno di quello che meritava…
«Ora è esploso a livello internazionale, perché Napoli ha visibilità impressionante. Ma anche prima aveva fatto cose egregie e non a caso era nel giro della Nazionale da un bel po’».
Difetti non ne citerà e allora proceda con i pregi….
«Nell’uno contro uno è insuperabile. Ha una apertura delle ali che ti chiude la porta, ha il dominio dell’area di rigore. La sicurezza quella gli viene garantita dall’esperienza, ma ormai è il padrone nei sedici metri perché padrone dello spazio».
S’è messo pure a parare i rigori.
«L’ho visto in tv ed ho esultato. Ho giocato tra i pali, so cosa possa dare una soddisfazione del genere e Morgan merita le gioie di queste stagioni».
Faccia la sua classifica attuale in Italia….
«Buffon distante, lui non appartiene alla categoria degli essere umani. Poi De Sanctis. Poi Viviano, Sirigu come italiano espatriato, Mirante del Parma e, attenti, Rosati: giocherebbe ovunque, ma se entri in competizione con De Sanctis rischi di perdere. Però il Napoli ha un vice fortissimo».
In Europa, invece…
«Ovviamente il solito Buffon, ma mi piacciono anche De Gea del Manchester che seguii per la Juventus; e Neuer del Bayern; ma Casillas non va assolutamente dimenticato. E De Sanctis rientra tra i primi cinque-sei del Vecchio Continente».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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