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Ranieri, solo una giornata di stop dopo la lite con l’arbitro

 La mazzata temuta dall’Inter non c’è stata. Claudio Ranieri, espulso nell’intervallo della partita con il Napoli per le vibranti proteste nei confronti dell’arbitro Rocchi per il rigore concesso agli azzurri (e la successiva espulsione di Obi), è stato squalificato dal giudice sportivo per un turno. Giudicato «irriguardoso» il suo comportamento nei confronti dell’arbitro. Comminate ammende di 10mila euro per Cordoba e Milito, entrambi in tribuna, e di 1.500 per Javier Zanetti: tutti per aver rivolto frasi ingiuriose a Rocchi.
Ieri, a meno di 48 ore dalle polemiche nerazzurre, vi sono stati segnali di distensione. Dal designatore Braschi, dal presidente federale Abete e anche dal presidente dell’Inter, Moratti. Braschi ha definito «sotto tono» la prova di Rocchi,

«Un arbitro che il mondo ci invidia».

E ha aggiunto a proposito della possibile sospensione:

«Il sabato di Rocchi è stato sotto tono: è normale per tutti e solo per gli arbitri no? Dalla mia bocca non uscirà nulla. C’è una squadra, ci sono delle regole, ma un po’ di responsabilità ce l’ho anche io. Può darsi che abbia sbagliato qualcosa».

Abete, da parte sua, ha sottolineato:

«Gli arbitri possono lavorare tranquillamente. Non mi allarma la situazione, sono dispiaciuto se ci sono prestazioni non positive da parte dei direttori di gara e quella di Rocchi in Inter-Napoli non è stata una prestazione all’altezza».

E, a proposito di una paventata ristorsione nei confronti del club nerazzurro per lo scudetto del 2006, il presidente della Figc ha sottolineato:

«Le proteste sono legittime in relazione a una partita determinata da un episodio. Nessun legame, quindi, fra una prestazione negativa di un ottimo arbitro come Rocchi e le situazioni aperte sul fronte delle dialettiche fra le società e la Figc».

Moratti ha apprezzato queste dichiarazioni:

«Ho letto le dichiarazioni di Braschi che sono di buonsenso e cercano di calmare le acque. Nessuno vuole fare alcunché, il malumore viene alla fine della partita che secondo noi è stata un po’ falsata. Non c’e rancore, ci vuole senso di responsabilità da parte di tutti. Bisogna fare attenzione perché poteva essere una partita bellissima. Non credo che gli arbitraggi siano una risposta alle vicende di Calciopoli: sarebbe infantile come reazione. L’anno scorso gli arbitri mi erano sembrati bravi, spero di poter dire la stessa cosa quest’anno. Non voglio pensare a complotti: non ci sono i presupposti per adesso per pensare cose del genere».

 

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Matino

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