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Riceviamo e pubblichiamo: Storia di un’equità mai nata

Arrivano i napoletani ed il prezzo del settore ospiti s'impenna

I conti non tornano soprattutto nel momento in cui sembra predominare la legge “due pesi e due misure”. No, stavolta non ci si riferisce agli arbitri o alle sentenze creative di Tosel. Si passa dall’opinabile al certo, dalla domanda alla risposta. Si passa dai tanti perchè alla realtà di una riflessione amara che domina le ultime ore.

I conti non tornano e stavolta ci riferiamo ai conti veri del portafoglio dei tifosi napoletani. Un portafoglio troppe volte vittima nel resto dell’Italia di emorragie ingiustificate. Succede ancora a Parma. E’ successo già a Bari. Probabilmente succede in quasi tutte le città che ospitano il Napoli a domeniche alternate ed è sempre il solito film. Arrivano i tifosi azzurri domenica ed è l’occasione di aumentare i prezzi per la tifoseria ospite. Sconvolte le regole a Parma : 25 euro il prezzo del settore attaccato ai tifosi ospiti. Eliminato il “ridotto” ai ragazzini. Arriva il Napoli e le regole cambiano. Arrivano gli azzurri ed il prezzo schizza alle stelle come un titolo di borsa al variare di una situazione vantaggiosa di mercato.

Succedeva in serie C, succedeva in serie B, ed in serie A il portafoglio è ancora vittima di emorragie che non giustificano nessuna equità economica. Si parla di equità perché è sbagliato e miope pensare che le scelte economiche debbano essere fatte solo seguendo criteri di efficienza e di efficacia. Esiste anche l’equità che ci ricorda che il portafoglio del tifoso azzurro è simile a quello torinese, milanese e romano.

Non è la prima volta. Temiamo che non sarà l’ultima. Ingiustificato ed ingiustificabile al Tardini di Parma un aumento esponenziale del costo del biglietto ora che arriva la maglia azzurra. Rispetto per tutti i tifosi che risiedono in Emilia ed in tutte le regioni che ospitano le gare del Napoli. Non è allarmismo ma solo voglia di denunciare e di non mettere la testa sotto la sabbia. Non è retorica ma è il raccogliere di migliaia di voci azzurre che si sentono lontano da Napoli vittime di un sistema che ti fa sentire diverso solo perchè tifi Napoli. 

I soldi non hanno cittadinanza e il portafoglio dei tifosi azzurri è esattamente uguale a quello di tutti gli altri tifosi sparsi per lo stivale.

Ancora una volta questa città rimbalza nella dualità che fa da sfondo alla sua storia : diventa ingombrante quando si conquista il diritto di lottare per palcoscenici prestigiosi e diventa un’occasione d’oro quando la passione dei suoi tifosi diventa business per il resto di un’Italia che di anni ne compie 150 ma ha ancora tanta strada da compiere in termini di uguaglianza, libertà e di equità.

Di Alessandro Tullio e Gaetano Savastano del gruppo “Amo il Napoli Calcio”

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