Lo aveva detto il nostro redattore Pompilio Salerno, ricordando nella rubrica “Amarcord” la vittoria del 12 Settembre 1993, l’ultima all’ “‘Olimpico” contro la Roma, dicendo che era uno dei pochi tabù ancora da sfatare. Non c’era solo la speranza, ma anche la consapevolezza che con la giusta determinazione si poteva espugnare l’Olimpico. E’ una serata magica per il popolo partenopeo, che oggi più che mai può essere consapevole di poter affermare di avere una grandissima squadra. Gli azzurri hanno compiuto una prestazione straordinaria in termini d’intensità ed intelligenza tattica per battere la Roma che finora non aveva ancora perso tra le mura amiche. Il Napoli ha concesso in tutta la gara solo due occasioni agli avversari; il tiro di Vucinic a pochi metri da De Sanctis e il bolide di Menez dal limite dell’area. Il Napoli nella ripresa ha colpito al 48′ con le azioni che la difesa giallorossa soffre di più: le verticalizzazioni. Hamsik si è involato verso la porta avversaria, Juan l’ha steso e Bergonzi ha assegnato il calcio di rigore. Cavani ha trasformato, facendo soffrire i tifosi partenopei con il pallone che ha colpito il palo interno, prima di entrare in rete. La Roma attacca, il Napoli gestisce il vantaggio e poi talvolta prova a sferrare il colpo finale. Lavezzi al 76′ ha una grandissima occasione ma davanti a Julio Sergio la spreca, cercando di dribblarlo invece che tirare in porta. Il 2-0 è rimandato solo di otto minuti, quando il “Pocho” di testa serve Paolo Cannavaro che crossa e Cavani con la tibia mette in rete. Esplode il settore ospiti all’Olimpico, mai così festoso ed autorizzato a sognare.
Ciro Troise
