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Roberto Firmino e Niklas Süle dell’Hoffenheim: gli identikit dell’estroso fantasista e del roccioso difensore dei tedeschi

Il talentuoso brasiliano vuole crescere con tranquillità nel club di Bundesliga, intanto tutte le big lo desiderano… Il promettente difensore è una delle più belle scoperte di questa stagione

Negli ultimi venti anni la piccola realtà dell’Hoffenheim si è saputo ritagliare una rispettabile reputazione nel calcio tedesco, decretando il suo accesso “tra le grandi” della Bundesliga solo dalla stagione 2008/2009 in seguito ad una formidabile escalation tra le diverse categorie. Da quel momento in avanti l’Hoffenheim si è rivelato come una delle piazze più adattate ed idonee per la crescita di molti giovani talenti, un trend certamente agevolato da una politica societaria ben definita. Tale ambiente ha accresciuto la crescita repentina del centrocampista offensivo brasiliano classe 91’ Roberto Firmino e del difensore centrale classe 95’ Niklas Süle.

Roberto Firmino Barbosa de Oliveira

è un trequartista brasiliano nato il 2 ottobre 1991 a Maceió, luogo dove la popolazione ammonta sui circa novecentomila abitati, dove sono nati tra gli altri l’ex C.T. della Nazionale brasiliana Mario Zagallo e il difensore del Real Madrid Pepe (prima che fosse naturalizzato portoghese). Nasce da una famiglia molto umile per la quale rimarrà da sempre molto legato. Fin da bambino Firmino ha da sempre nutrito il sogno di diventare un calciatore di successo per scappare dalla realtà difficile nella quale viveva. I suoi primi passi su un terreno di gioco li muove nella squadra locale del Club de Regatas Brasil. All’età di 17 anni entra a far parte del settore giovanile del Figueirense, società in cui ha militato l’ex conoscenza del calcio italiano Edmundo, offrendogli la possibilità di proiettarsi nel calcio che conta.  Dopo un anno trascorso nel settore giovanile del Figueira, nel 2009 effettua uno stage per i francesi dell’Olympique Marsiglia, ma la sorte vuole che gli osservatori francesi ritengano ancora acerbe le qualità del giovane trequartista, rispedendolo al mittente.  Firmino non si perde d’animo e, durante la fine del 2009, riesce ad effettuare le sue due prime presenze in prima squadra (il 24 ottobre e il 28 novembre in occasione delle due gare perse rispettivamente contro Ponte Preta e São Caetano) che gli consentono di testare l’adrenalina del calcio professionistico. Ma è solo nella stagione successiva (2010) che Firmino effettua l’exploit nella squadra della città di Florianópolis: grazie alle sue 36 partite e 8 reti vince il premio di secondo miglior giocatore del campionato cadetto (titolo significativo vista la sua età) oltre che suscitare molte lusinghe da parte di numerosi squadre brasiliane e, soprattutto, europee. Dopo una lunghissima ed estenuante trattativa, l’Hoffenheim strappa il giovane talento all’agguerrita concorrenza durante la finestra di calciomercato invernale del gennaio 2011, sborsando 4 milioni di euro per il suo cartellino.

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Il brasiliano soffre non poco la differente filosofia calcistica ed i differenti ritmi di gioco del calcio tedesco: l’allenatore tedesco di evidenti origini italiane Marco Pezzaiuoli è il primo a gettarlo nella mischia il 26 febbraio dello stesso anno nell’ultimo quarto d’ora del match casalingo perso contro il Mainz. I primi cinque mesi della sua prima stagione con i bianco-blù inanella 11 presenze con 3 reti siglate, tali da fargli guadagnare la fiducia della dirigenza anche per la prossima stagione.

La stagione 2011/12 si rivela molto travagliata per l’Hoffenheim: dopo i risultati decisamente poco soddisfacenti della guida tecnica di Holger Stanislawski, il presidente Peter Hofmann cerca di scuotere l’ambiente affidando la panchina all’ex difensore della Nazionale tedesca e del Bayern Monaco Markus Babbel. Tale cambiamento non ostacola il talento di Roberto Firmino, il quale riesce sempre ad emergere come uno dei perni fondamentali negli schemi tattici di entrambi gli allenatori. Nonostante le varie insidie al termine dell’anno centra insieme ai compagni l’obiettivo salvezza (raggiungendo quota undicesimo posto in campionato), totalizzando 30 presenze e 7 reti in campionato e 3 presenze in Coppa di Germania.

Ai nastri di partenza della stagione 2012/13 mister Babbel decide di rinnovare il reparto: Roberto Firmino completa l’energico e potente tridente d’attacco insieme con il talento svizzero Eren Derdiyok proveniente dal Bayer Leverkusen e al tedesco Kevin Volland, astro nascente del calcio tedesco proveniente dal Monaco 1860. Ma, ancora una volta, il trend della squadra non soddisfa le aspettative della dirigenza: Babbel viene esonerato e, dopo che l’allenatore delle giovanili Kramer traghetterà temporaneamente la squadra fino ad aprile, l’incarico viene dato a colui che avrà tanti meriti nella crescita tecnico-tattica di Roberto Firmino, ovvero Markus Gidsol. Il biondo allenatore riesce senza non poche difficoltà riesce ad evitare la retrocessione, centrando e vincendo lo spareggio salvezza con il Kaiserslautern grazie allo straordinario potenziale di Roberto Firmino, il quale nella gara d’andata realizza una sensazionale doppietta nel 3-1 finale che ipoteca il successo. In seguito alle 5 reti totali in 33 presenze in campionato (oltre alle 2 reti realizzate in 2 partite di Coppa di Germania) contornate dalle sempre più sorprendenti prestazioni del brasiliano in campo, spingono molte squadre tedesche ed europee a richiederne informazioni per un eventuale acquisto. La bravura nel saper garantire la continuità necessaria in entrambi le fasi e la sua imprevedibilità negli ultimi trenta metri determinano l’esponenziale crescita di Roberto Firmino, il quale decide di continuare il rapporto con il suo club appartenenza grazie alla fiducia incondizionata che il suo club d’appartenenza gli rinnova sempre più, sebbene nell’aprile di quell’anno subisca una lacerazione del legamento laterale che lo terrà lontano dai campi per circa tre mesi.

Ai nastri di partenza della stagione 2013/14 Firmino torna più che mai voglioso e concentrato , intento nel voler proseguire la sua crescita repentina. La sorte gli restituisce ciò che gli ha tolto poichè questa stagione attualmente in svolgimento è quella che lo consacra definitivamente, ed i numeri lo testimoniano: le 27 presenze caratterizzate da 11 assist e 14 reti in campionato, oltre alle 4 presenze in cui effettua 6 reti e 4 assist in Coppa di Germania, gli permettono aggiudicarsi momentaneamente la palma di giocatore più determinante in Germania in termini di gol e assist realizzati. Le prestazioni sopra le righe che gli hanno permesso quest’anno di passare alla ribalta sono quelle sfornate in trasferta all’”Allianz Arena” contro il Bayern Monaco campione di Germania (terminato 3-3) e alla “BayArena” contro il Bayer Leverkuse (vinto 3-2), oltre a quelle pareggiate alla “Rhein-Neckar-Arena” contro il Borussia Dortmund e Shalke 04. Un bel traguardo per un ragazzo di soli 22 anni.

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Il suo ruolo di trequartista centrale del trittico di fantasisti (completato da Volland e Salihović) del 4-2-3-1 optato dal suo allenatore Gisdol gli permettono risultare sempre concreto e propositivo nella fase di possesso palla dell’Hoffenheim, spiccando sempre in termini di qualità. Sebbene talvolta il suo estro lo porti a spaziare per tutte le zone della trequarti offensiva avversaria, risulta esser disciplinato tatticamente e, al tempo stesso, incuneandosi molto bene negli spazi liberi attraverso movimenti sempre intelligenti sulla trequarti. Non a caso Firmino è dotato di un grande altruismo verso propri compagni, e ciò lo si nota soprattutto in fase difensiva attraverso i suoi numerosi ripiegamenti difensivi. Il suo bagaglio tecnico di permette di esser il giocatore qualitativamente più forte del club tedesco insieme al veterano bosniaco Sejad Salihović. E’ predisposto di una buona personalità, capace di farlo emergere attraverso pregevoli giocate anche in frangenti di gioco dove la sua squadra non riesce a brillare. In modo particolare in quest’ultimo anno è migliorato molto in ciò che risultava essere fino a poco tempo fa il suo tallone d’Achille, ovvero la mancanza di freddezza sotto porta. Riserva una efficace duttilità in mezzo al campo, potendo rivestire i panni di trequartista (esterno o centrale) dietro una prima punta oppure di seconda punta a supporto di un centravanti di razza. I quattro anni disputati nel calcio tedesco gli hanno permesso di acquisire una più consistente robustezza fisica e un miglior senso tattico. Il supporto della sua famiglia in questi anni è stato fondamentale: prima che questi si stabilizzassero definitivamente nel comune di Sinsheim, i numerosi i viaggi di suo padre Roberto, sua madre Maria Cecilia e della sorella Marcella gli hanno concesso di ritrovare la serenità necessaria durante i momenti difficili della sua carriera, vista la grande lontananza.

Il suo contratto scadeva nel giugno 2015, ma è notizia di pochi giorni fa che Firmino ha rinnovato il suo contratto con il club bianco-blù per altri due anni (fino al 2017), sebbene ci siano state molte indiscrezioni di mercato che lo volevano lontano dall’Hoffenheim già al termine di questa stagione. Gran parte del merito di quest’operazione è del suo allenatore Markus Gisdol, uno dei tecnici più emergenti in Bundesliga, capace di valorizzare al massimo il talento del brasiliano oltre a quello dell’altro talento Kevin Volland, capitano dell’Under 21 tedesca.  Nonostante il prolungamento contrattuale, non cessano le insistenti richieste di numerose pretendenti per lui: squadre come Manchester United, Chelsea, Liverpool, Atletico Madrid, Inter, Milan, Borussia Dortmund e Wender Brema sono allettati dall’estro e dalla fantasia del giocatore, essendo disposti a sborsare una cifra modica pur di acquisirne le prestazioni. La base d’asta parte dai 15 milioni di euro, ma la sensazione è che la cifra possa sensibilmente lievitare viste le numerose richieste.

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Oltre al brasiliano Firmino, l’Hoffernheim può vantare nel proprio organico di uno dei difensori più promettenti del panorama calcistico tedesco ed europeo, stiamo parlando di Niklas Süle.

Niklas Süle

nasce il 3 settembre 1995 a Francoforte. Inizia a giocare a calcio nell’ SV Rot-Weiß Walldorf, squadretta locale che  si rivela un autentico trampolino di lancio verso mete più blasonate. L’Eintracht Francoforte acquista il suo cartellino per poi spedirlo in prestito all’età di 14 anni nell’SV Darmstadt. Nel 2010 i talent scout dell’Hoffenheim decidono di puntare sull’aitante difensore tedesco, accaparrandosi il biondo centrale difensivo ancora quindicenne. Nella stagione 2012/13 avviene la svolta nella carriera calcistica di Süle: le esaltanti prestazioni sfornate nelle 22 presenze in Under 19 dei bianco-blù (con 4 reti siglate), gli permettono di guadagnarsi non lo solo 4 gettoni di presenza nella squadra delle riserve di mister Kramer, ma anche altrettante preziose esperienze con la prima squadra allenata da Gisdol: il mese di maggio della passata stagione sancisce l’obiettivo della salvezza per l’Hoffenheim e perciò Gisdol decide di affidare una maglia da titolare al giovane diciassettenne Süle in occasione del match casalingo contro l’Amburgo, perso amaramente per 4-1. L’emozione gioca brutti scherzi al giovane difensore, il quale viene schierato in uno schieramento difensivo d’emergenza (dopo aver ceduto Comper alla Fiorentina nella finestra di calciomercato invernale) affianco del centrale difensivo argentino Abraham, lasciando però molto a desiderare visto il grande spazio concesso agli attaccanti avversari. Dopo la fugace apparizione nell’ultima partita del campioanto (quattro minuti nel match perso contro il Borussia Dortmund), il vero banco di prova per Süle arriva durante scontro play-off salvezza disputato contro il Kaiserslautern: gli bastano trentatre minuti disputati in maniera convincente tra andata e ritorno per far fruttare la riconferma da parte della dirigenza tedesca. Durante questa stagione in corso (2013/14) Süle sta rientrando con più continuità nei piani tattici di mister Gisdol, il quale gli ha permesso fino a questo momento di disputare ben 20 partite in campionato costernate da 3 reti, e 3 presenze in Coppa di Germania con una rete messa a segno. In seguito alla fiducia rimediata durante la parte centrale del campionato, la continua alternanza delle scelte del suo allenatore per quanto riguarda il duetto centrale difensivo (con Abraham, Vestergaard, Strobl e appunto Süle per due posti) lo porta a visionare le partite dei compagni dalla panchina in queste ultime gare di campionato. Dopo aver passato in rassegna tutte le Nazionali Under della Germania (dall’Under 16 all’Under 19) Niklas Süle aspetta una chiamata dalla Nazionale maggiore con l’obiettivo di diventare un punto cardine della Nazionale per gli Europei 2016.

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A primo impatto di Niklas Süle si nota l’imponente stazza fisica di cui è dotato, capace di farlo imporre con vigore anche contro avversari robusti. E’ dotato di una buona aggressività e di un discreto senso della posizione. Di piade mancino, Süle dimostra possedere carattere non disdegnando l’inizializzazione della manovra dei suoi attraverso precisi lanci in profondità ad innescare le punte. I 193 centimetri per i 95 chilogrammi di peso foggiano il suo fisico compatto ed imponente, nonostante i diciotto anni di età. E’ discretamente bravo negli anticipi poichè tende ad immolarsi in maniera vigorosa in interventi di gioco tanto crudi quanto efficaci. Il gioco aereo è la qualità che più gli si addice, rendendolo particolarmente concreto nei calci da fermo. Occupa il ruolo di centrale difensivo sinistro di una difesa composta prevalentemente da quattro uomini. Non soffre l’inesperienza e sa esser furbo nel non farsi sorprendere dagli avversari anche nelle situazioni più inaspettate. Con i suoi diciannove anni d’età Süle ha bruciato senza dubbio ogni tappa, ma la crescita di questo giocatore passa per il perfezionamento di alcune qualità come una più incisiva tempestività di chiusura negli interventi, una maggiore capacità tecnica (ancora acerba) e una migliore nella capacità di lettura di gioco in taluni frangenti di gara. Sembra che sulle tracce del promettente difensore tedesco ci siano anche le italiane Roma e Juventus, le quali monitorano costantemente le prestazioni per valutarne l’effettivo valore. In patria scalpitano per averlo Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Amburgo, nonostante anche per lui ci sia stato il rinnovo contrattuale da parte dell’Hoffenheim fino al 2017. Un nuovo piccolo aitante difensore è pronto per spiccare il volo in Nazionale maggiore in ottica Europei 2016.

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A cura di Gilberto D’Alessio

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