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Rosetti: “La tecnologia non può fare miracoli, il Var rimedierà agli errori certi”

L'ex fischietto fa il punto sulle novità per la prossima stagione

a “Var” è pronta al debutto anche in Italia. Roberto Rosetti, ex arbitro internazionale e responsabile del progetto nel nostro paese sta lavorando da qualche mese sulla “moviola in campo”, istruendo a dovere gli arbitri del Bel Paese. Il tempo stringe e dal primo ottobre comincia la sperimentazione in serie A: “Siamo entusiasti di questa novità” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “La prima volta che ci siamo visti, ho chiesto ai colleghi di mandarmi i tre errori peggiori della loro carriera. Riviste le immagini, ci siamo resi conto che il 90% delle sviste con la Var non ci sarebbero state. Ora, con Messina abbiamo messo giù un piano dettagliato da seguire, così come seguiremo alla lettera il protocollo Ifab, senza passi in avanti”.

Per il momento si faranno le prove generali: “Non ci sarà comunicazione tra l’arbitro e chi sta davanti al monitor. In campionato si andrà avanti in modalità chiusa per tutta la stagione, mentre apriremo la comunicazione da gennaio solo per le sfide amichevoli. Un ulteriore salto di qualità nella Coppa Italia 2017­-18: dagli ottavi in poi ci sarà interazione e quindi possibilità di cambiare una decisione con l’aiuto tecnologico. Ci sarà una rotazione completa degli arbitri. Ogni arbitro proverà la Var almeno 5 volte in questo campionato. I test saranno effettuati su due match di ogni giornata e naturalmente interesseranno tutte le 20 squadre di A”.

Come avverrà la designazione dell’arbitro che starà dietro al monitor? “Non sarà pubblica, ma nemmeno un segreto. Starà nella postazione gestita dal provider indipendente Hawk Eye, lo stesso di Italia-­Francia, e lì selezionerà i casi certi. Quelli rivisti alla Var, e che potevamo diventare un aiuto per il collega in campo, andranno in un report che finirà poi in un centro dati, dove saranno elaborati i risultati. In ogni caso cercheremo di renderli pubblici: la Fifa vuole la massima trasparenza. Altra cosa importante: l’arbitro che si occuperà della Var non ha le classiche preclusioni. Rizzoli potrà fare una gara del Bologna, Valeri di Roma e Lazio e così via”.

Rosetti dà ulteriori dettagli come il numero di telecamere e la postazione dei monitor: “Per le gare di Serie A le telecamere sono circa 10, qualcuna di più per le sfide più importanti. A San Siro e all’Olimpico l’arbitro della Var starà dentro lo stadio. Noi preferiamo questa soluzione, dove non sarà possibile ci saranno i Van come a Bari. La Var serve a riparare gli errori certi. Ma siccome ci sono tante decisioni frutto d’interpretazione, ho il sospetto che si continuerà a parlare delle scelte arbitrali. La tecnologia non fa miracoli… “.

 

 

Fonte: Gianlucadimarzio.com

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