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Salvatore Caiazza: “Il giusto premio dopo le lacrime”

Dall’amarezza alla gioia. A distanza di una settimana il Napoli è passato dalle lacrime dello Stamford Bridge alla felicità del San Paolo. Mercoledì scorso gli azzurri avevano detto addio alla Champions alzando bandiera bianca contro il Chelsea. Iersera la stessa squadra si è regalata la finalissima di Coppa Italia battendo il Siena e il pass per l’Europa League. L’atto conclusivo del trofeo tricolore mancava dalla storia del club partenopeo da ben quindici anni. Serviva almeno un 1-0 per dare appuntamento alla Juventus al 20 maggio prossimo. Ne sono stati segnati due di gol per evitare qualsiasi sorpresa. Nonostante ciò la qualificazione non è stata facile. Il napoletano Sannino ha dato del filo da torcere fino alla fine ma al termine dell’incontro sarà stato anche un po’ contento poiché le origini partenopee non le ha mai dimenticate. È difficile vedere un allenatore che al triplice fischio finale, seppur sconfitto, applaude il pubblico avversario e abbraccia i calciatori dell’altra squadra. Davvero complimenti.
Mazzarri non ha badato a spese per questo match. Mentre il suo collega ha schierato una formazione diversa da quella che gioca in campionato, lui ha voluto in campo tutti i titolari. Era troppo importante centrare l’obiettivo Coppa Italia per rischiare con una squadra diversa dal solito. Dopo le fatiche di Udine e in vista dello scontro di domenica con il Catania di Montella, si sarebbe anche potuto optare per un turnover ma con le alternative i risultati non sono mai arrivati. Con i soliti noti è andato tutto per il verso giusto per la felicità dei sessantamila spettatori presenti allo stadio. Dall’inizio alla fine non hanno mai smesso di tifare così come aveva chiesto Mazzarri alla vigilia. Hanno dato come al solito il proprio apporto e la festa finale è stato il giusto premio per chi non ha mai abbandonato il Napoli.
La firma sulla vittoria l’ha messa come al solito Cavani. Era in dubbio per il colpo subito a Udine ma ha voluto giocare a tutti i costi dimenticando il dolore alla caviglia destra. Ha segnato solo il secondo gol ma anche sul primo ci ha messo lo zampino poiché con il colpo di tacco ha costretto Vergassola a segnare nella sua porta. Serviva sbloccare da subito la partita visto il risultato dell’andata e fortunatamente dopo dieci minuti già si era sull’1-0. Il Siena ha provato a reagire ma nel classico contropiede, punto di forza del Napoli, ha dovuto subire anche il raddoppio. Gli azzurri ci hanno messo quindici secondi per ribaltare l’azione e consentire al Matador di colpire di testa e griffare la seconda rete. Sembrava andare tutto per il verso giusto e se la prodezza di Inler subito dopo fosse finita nel sette sicuramente ci sarebbe stato il colpo di grazia. Purtroppo non è accaduto e di conseguenza i toscani sono stati in partita fino all’ultimo secondo. Avessero siglato almeno un gol avrebbero costretto il Napoli ad andare ai tempi supplementari. Sarebbe stato un extratime pieno di rischi perché i giocatori proprio non ce la facevano più con le energie. Lo stesso Mazzarri negli spogliatoi ha evidenziato le preoccupazioni in vista della partita di domenica con il Catania. Ha visto i suoi troppo stanchi e l’infortunio di Maggio è un handicap non da poco per il prosieguo. L’esterno ha dei problemi muscolari e potrebbe mancare per qualche settimana.
Il Napoli, dunque, troverà la Juve nella finale di Roma. Ci sarà la nemica di sempre di fronte il 20 maggio. I sostenitori partenopei partiranno in massa per l’Olimpico ed inutile dire che vorranno vedere i propri beniamini alzare il trofeo tricolore. Nel frattempo Aurelio De Laurentiis ha già chiuso in cassaforte la qualificazione in Europa League ma l’obiettivo primario resta il terzo posto e di conseguenza la Champions e per questo domenica con il Catania si dovrà vincere ancora. Impossibile mollare sul più bello, certo non si è freschi più come una volta ma la massima competizione internazionale merita sacrifici immensi da parte di tutti.

Fonte: Il Roma.net

La Redazione

M.V.

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