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Samp, parla Ferrero: “Voglio vincere con la Sampdoria. Sono per l’arte del fare e non del dire”

Il presidente dei blucerchiati ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport

Napoli-Sampdoria, sfida da cinema. Non solo per la storia dei due club, ma anche e soprattutto per chi ne è a capo. Massimo Ferrero, si prepara alla  della sfida con l’altro imprenditore cinematografico, Aurelio De Laurentis, una sorta di derby. Ferrero ha concesso un’intervista a 360 gradi alla Gazzetta dello Sport. “Er Viperetta” vuole vincere anche nel calcio e il primo obiettivo è riportare in Europa la Samp:  “Mia madre mi diceva: sei mezzo scemo, ma hai la testa dura. Infatti ho fatto la terza elementare, ho studiato facendomi prestare le Storie d’Italia dal giornalaio, però oggi mi faccio capire in cinque lingue. E voglio vincere, qualunque cosa faccio. Un sacco di volte mi hanno detto: ‘E se va male?’. Ho sempre risposto ‘sti cazzi’, e ho vinto spesso. E oggi quando sento gente di calcio dire che arrivare in Europa è importante perché porta soldi nelle casse del club, me vié da ride: io voglio arrivarci perché voglio vincere. Perché io sono per l’arte del fare, non del dire”. 

 Cosa andrebbe rivisto nel campionato italiano? “Il calcio  è su una cattiva strada perché si fa di tutto per mandare via la gente dagli stadi, invece di riportarcela: quando sono entrato a San Siro per Milan-Samp l’ho visto mezzo vuoto e mi sono sentito male, ancora di più a vedere i nostri tifosi lassù in piccionaia, più che in curva sembravano in cima a un grattacielo. Così vuole la legge della tessera del tifoso, però poi i tifosi possono mandare affanculo gli steward e nessuno dice niente: da ragazzini noi vedevamo arrivare una volante e tremavamo, adesso se un poliziotto vede un tifoso che fa il delinquente e prova a portarlo in galera, rischia di finirci lui. Mi dicono: ‘Ferrero, cambia questo calcio’. Ma cosa posso cambiare io se quando ci troviamo in Lega, invece che un’assemblea dove provare a rifare tutte le leggi sembra una riunione di condominio?”. 

Duro lavoro in questi mesi per portare la Samp in alto: “Da quando ho preso la Samp ho preso anche cinque chili, perché non ho mai lavorato così tanto, sono un po’ stressato e mangiare mi rilassa, però ora sono ufficialmente a dieta. Sono cresciuto a spaghetti all’amatriciana e pollo, li mangiavamo la domenica, oppure quando papà prendeva lo stipendio”. Avversari più tosti? ” Io sono un uomo da abbattere, ma li ho sempre sdraiati tutti e voglio sdraiare tutti anche nel mondo del calcio. Da quando ho preso la Samp la domanda è una sola: chi c’è dietro Ferrero? Chi gli dà i soldi? Ma Ferrero i soldi li ha perché le cose non succedono così, dietro c’è del duro lavoro, ci sono dei progetti: se hai un progetto serio, le banche i soldi te li danno e poi sta a te usarli bene. E io voglio usarli anche perché la Samp abbia un centro sportivo più moderno, completamente rinnovato nei campi e nelle strutture. Ho testa e voglia di fare, non di chiacchierare, i cazzari se la devono prendere in quel posto. E che Dio li benedica”.

Fonte: GianlucaDiMarzio.com

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