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Sarri e Napoli: sarà amore a prima vista o un ridimensionamento totale?

Ci sono tanti punti ancora da chiarire, tante dinamiche ancora da interpretare

Dopo due anni sotto l’ala spagnola di Benitez, che ha rivoluzionato il Napoli dandogli un apparente profilo internazionale raccogliendo poco rispetto a quanto ci si aspettava, la società ha deciso di voltare completamente pagina, affidandosi a chi Napoli la tiene nel sangue: Maurizio Sarri. Nato all’ombra del Vesuvio, dopo aver girato l’Italia e fatto benissimo ad Empoli, è tornato a casa, pronto a ricoprire un ruolo non facile in un momento di svolta. L’ambiente, stravolto e arrabbiato per una stagione buttata via da una squadra che ha fatto fatica ad identificarsi con la sua tifoseria, ha reagito in modi diversi all’annuncio dell’arrivo di Sarri, grande allenatore abituato però a realtà piccole e a raggiungere gli obiettivi minimi. C’è chi crede nel mister partenopeo, capace di dar vita ad un ottimo calcio e capace di dare alla squadra le giuste motivazioni per raggiungere i traguardi che il Napoli merita di conquistare, e c’è chi invece crede che Sarri non sia all’altezza del club azzurro, un palcoscenico difficile da gestire per un allenatore abituato a realtà piccole. La spaccatura in due, evidentissima in città, non ha però preoccupato il presidente De Laurentis, convinto della propria scelta e deciso a ripartire con il suo Napoli, mettendo da parte la parentesi Benitez che prometteva tanto ma si è chiusa con delusione e rabbia.

Ci sono però tanti punti ancora da chiarire, tante dinamiche da interpretare e, soprattutto, c’è da capire quale sarà l’immagine del Napoli. L’internazionalizzazione di cui tanto si è parlato durante l’era di Benitez, sembra essere sparita con l’arrivo di Sarri. Callejon e Albiol sono già con i bagagli pronti, mentre il futuro di Higuain è ancora incerto. I nomi blasonati che avevano reso il Napoli forte, almeno sulla carta, sembrano quindi pronti a salutare Napoli, mentre sembra che arriveranno calciatori non affermati ma che, però, hanno fame di successo. Questa dinamica, che sta dando vita al mercato azzurro, non sembra però andare giù a molti tifosi che parlano di un ridimensionamento del club che stava diventando grande e, soprattutto, internazionale, e che ora, improvvisamente, torna di nuovo ad essere provinciale, con un allenatore di casa e giocatori che non hanno mai calpestato i campi europei.  Altri, invece, vedono in Sarri il salvatore della patria, colui che, con Napoli nel cuore, possa davvero capire i tifosi azzurri e i loro sentimenti, dando quel qualcosa in più a livello di motivazioni e di determinazione che, probabilmente Benitez non riusciva a dare.

La città quindi, porta avanti correnti di pensiero diverse che potranno solo essere confermate o smentite nel momento in cui Sarri inizierà a fare il suo lavoro. Per ora quello che la tifoseria può fare è dare fiducia all’allenatore napoletano che ha tanta voglia di portare il Napoli  e Napoli in alto, dimostrando così di essere all’altezza della situazione e facendo così capire a chi lo critica, che non è necessario un allenatore straniero per rendere internazionale una squadra che lo merita.

Dopo aver assistito a quest’ultima stagione del Napoli iniziata male e finita peggio, credo che un cambio sia stato necessario. Troppi stranieri non hanno reso la squadra internazionale ma solo meno stabile e priva di un’identità che invece i tifosi azzurri avevano ben chiara della propria formazione. Forse Sarri non è il nome che mi aspettavo per questa squadra, visto anche che Montella si era liberato e che, rispetto all’allenatore ex Empoli, ha più esperienza in campo internazionale, quel campo che il Napoli deve calpestare. Ma forse De Laurentis ci ha visto giusto, facendo un passo indietro e affidandosi ad un italiano ma, soprattutto, ad un napoletano  abituato a lavorare sui più piccoli dettagli e capace di dar vita ad un calcio tra i più belli nella penisola, per ritrovare l’anima del Napoli e riportarlo in alto dove merita di essere. Saranno il tempo e il campo a dirlo, a noi non resta che aspettare e cercare di capire

Anna Biglietti

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