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Scarpa dello scudetto, risolto il giallo: era di De Napoli, non di Maradona

Ecco la scarpetta della domenica tricolore. Piede destro, ancora in buone condizioni a quasi venticinque anni da quel giorno entrato nella storia, 10 maggio ’87, la data del primo scudetto del Napoli. Un video, rilanciato dalla tv olandese Vara, ha incuriosito i napoletani. Si vede un tifoso, Vincenzo Palermo, afferrare la scarpetta e nasconderla al di sotto della camicia. «La scarpetta di Maradona», ha dichiarato lui. Quella scarpetta è ricomparsa ieri mattina nella redazione del Mattino. L’ha portata Pietro Marotta, papà di Diego, il ragazzo che aveva ricevuto il cimelio in dono qualche settimana dopo la conquista dello scudetto. Ma non è di Maradona, che adoperava scarpette prodotte da una multinazionale tedesca in quegli anni: questa è stata prodotta da un’azienda veneta, in passato anche sponsor tecnico del Napoli. «E c’è il numero 8 sulla suola», ha aggiunto Pietro, che ha recuperato nella sua abitazione quel «trofeo».
Otto. È stato il numero di Nando De Napoli nelle sei stagioni napoletane. Il centrocampista ha confermato: «Sì, quella scarpetta la lanciai io verso gli spalti durante il giro d’onore alla fine della partita contro la Fiorentina. E non solo la scarpetta: lanciai ai tifosi la maglietta, i pantaloncini, rimasi in mutande e canottiera, quella canottiera di lana che mi dava così fastidio in quella giornata di metà maggio… Non ho bisogno di vedere la foto della scarpetta: ci sono il mio numero, che ho adoperato come insegna della mia enoteca in Emilia, e il mio sponsor. Era la mia scarpetta e sono contento che da tanti anni sia così gelosamente custodita».
Pietro Marotta ha raccontato che suo figlio Diego, che aveva 10 anni nell’87, chiese con insistenza a Vincenzo di dargli ’a scarpetta ’e Maradona. «E alla fine Vincenzo, nostro carissimo amico e parente, gli fece questo regalo. Immagino quanto gli sia costato rinunciare a un prezioso cimelio: chi dimenticherà mai la festa per il primo scudetto?». De Napoli non ha chiesto la restituzione della scarpetta: «Ci mancherebbe altro. Ma non consideratela reliquia: tale sarebbe stata se fosse appartenuta a Maradona, non a me. Mi auguro che presto altri giocatori del Napoli possano lanciare scarpette verso i tifosi per celebrare un importante successo: magari il 20 maggio all’Olimpico dopo aver conquistato la coppa Italia».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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