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Scommesse – L’inutile appello di Conte: confermati 10 mesi di stop

La Corte di giustizia federale non applica riduzioni di pena per il tecnico della Juventus

Lo sconto c’è stato. Magari nel merito (riduzione a una sola omessa denuncia) e non nella sostanza (restano i 10 mesi di squalifica) ma c’è stato. Perché nell’affaire-Conte se ci si limita ad analizzare la vicenda solamente al secondo grado di giudizio, si commette un errore. Ne manca infatti un altro, quello del Tnas, che alla luce di quanto deciso ieri dalla Corte di Giustizia federale, spiana la strada per l’allenatore della Juventus a una riduzione sostanziale della pena.
Così mentre il presidente Agnelli grida allo scandalo e minaccia ricorsi, l’avvocato Bongiorno sorride per essere riuscita in quello che si era prefissata: ottenere il proscioglimento per la gara Novara-Siena. Lo si è capito dal minutaggio (25 dei 29 utilizzati) che ha dedicato nell’arringa alla demolizione del pentito Carobbio e alla partita in questione, relegando solo l’ultima fase dell’intervento alla gara contro l’AlbinoLeffe. Del resto sul match contro i lombardi il ruolo attivo di Stellini è un macigno difficile da smuovere visto che anche che la Commissione disciplinare in primo grado è rimasta irremovibile sul fatto che fosse poco credibile «che Conte non fosse a conoscenza dell’iniziativa presa dal suo collaboratore» (che ha patteggiato).
Per questo l’avvocato Bongiorno ha deciso di concentrarsi sulla partita con il Novara: che Conte non poteva aver comunicato alla squadra l’accordo, perché secondo Carobbio venne definito dai giocatori allo stadio mentre la riunione tecnica si era già svolta in albergo. «Carobbio tira in ballo Conte e il Siena perché il suo problema non è tornare a giocare ma se passerà o meno qualche anno in carcere. La strategia del pentito è chiara: derubricare il reato di associazione a delinquere pluriaggravata in frode sportiva». Linea difensiva che ha fatto breccia e che ha fatto prosciogliere l’allenatore per quel match.
Perché allora la pena è rimasta inalterata? La risposta l’ha data Sandulli, uno dei membri chiamato a giudicare in secondo grado: «Una incolpazione è stata tolta, l’altra invece ci è sembrata molto grave. Avrebbe dovuto essere rubricata in altro modo e da qui la conferma della sanzione. C’erano infatti elementi che più che un’omessa denuncia potevano configurare un illecito. A Conte è andata bene…». Parole che fanno tornare in mente l’incongruenza rilevata leggendo la prima parte dell’atto di deferimento per il tecnico, quello scritto dai 007 federali.
Discorsi ormai del passato. Dimezzando i tempi che normalmente ci vogliono per ricorrere al Tnas (tre mesi), tra una quarantina di giorni, Conte (che rinuncerà a richiedere la sospensiva della pena) potrà giocarsi la personale partita ad armi pari. E con una sola omessa denuncia, c’è la possibilità di vedere la squalifica ridursi a 5-6 mesi. Al suo vice Alessio per due omesse denunce la pena è già scesa da 8 a 6 mesi.
Di certo una giornata in cui il «pentito» Carobbio esce meno credibile. Un brutto colpo per Palazzi che, dopo Masiello, vede sminuita la «assoluta attendibilità» sulla quale era stata costruita l’accusa. Procuratore federale ridimensionato specie dalle parole del giudice Sandulli. E dire che probabilmente il pm pensava di avere la vittoria in tasca. Specie nel caso di Portanova e della telefonata a Di Vaio che il difensore aveva negato di aver effettuato e che la procura è riuscita invece a rintracciare tra i tabulati e a presentare in secondo grado come asso nella manica.
Il presidente Gerardo Mastrandrea e gli altri componenti della Corte federale non sono stati però dello stesso avviso credendo alla difesa di Portanova ribaltando clamorosamente la sentenza di primo grado per il Grosseto che era stato retrocesso in Lega Pro e che invece resta in B, mentre il suo patron Piero Camilli si è visto annullare l’inibizione di 5 anni. Per Palazzi una Waterloo: sconfitte per Bologna-Bari, Udinese-Bari (confermate le assoluzioni per Bonucci, Pepe, Belmonte e Salvatore Masiello), Novara-Siena (Conte) e Ancona-Grosseto; mitigate solo dai successi in AlbinoLeffe-Siena e dal derby Bari-Lecce che ha confermato l’esclusione dei salentini dalla B (pronto il ripescaggio del Vicenza) e l’inibizione di 5 anni dell’ex presidente Pierandrea Semeraro: ««Sono sconvolto: ignorati tutti i nostri documenti». Dovrà poi scontare 3 anni il calciatore del Siena, Pesoli, che nei giorni scorsi si era incatenato davanti alla Federcalcio. Ridotto infine da 2 a un punto la penalizzazione del Novara che inizierà a -4 (tre punti gli erano stati inflitti nel processo Cremona bis).

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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