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Scoperti in Svizzera conti cifrati intestati a Signori e Sartor

Movimenti per oltre 700mila euro in favore dei due ex calciatori

Il capitano del Bologna Di Vaio versa a Beppe-gol 2500 euro «È l’affitto per la casa»

CREMONA. Una rogatoria in Svizzera da cui spuntano dei «conti cifrati» elvetici riconducibili a Beppe Signori e all’ex calciatore Luigi Sartor. Il foglietto con le condizioni delle scommesse scritto a mano dall’ex bomber della Nazionale, il famoso «papello di Signori», è materiale casalingo rispetto a quanto scoperto dopo dagli investigatori.
Centomila euro a Signori. Tutto nasce da una segnalazione di «operazione sospetta» al procuratore pubblico del Canton Ticino «riguardante la movimentazione di ingenti somme di denaro attraverso un conto corrente riferibile alla società Clever Overseas s.a.». La società è risultata essere «di fatto domiciliata e amministrata dalla Società Fiduciaria Pieffeci Professional Consulting sas, di Lugano, che per la sua costituzione aveva presentato atto rogatoriale con diritto di firma per Ragone Daniele (commercialista di Sartor ndr.) e Sartor Luigi». Il 5 luglio da una perquisizione alla Pieffeci emerge che, «pur non comparendo ufficialmente, anche Giuseppe Signori avrebbe dovuto farne parte, tanto che risulta traccia che lo stesso si sia recato a Lugano per l’apertura della società», con Ragone, Sartor e un’altra persona. Sul conto corrente della Clever Owerseas risultano essere stati versati il 2 novembre 2010 289.905 euro e il primo marzo di quest’anno altri 343.889,44, euro. «In seguito venivano effettuate svariate operazioni a favore di conti cifrati riconducibili a Signori, Sartor e Ragone. In almeno due casi, Giuseppe Signori riceveva 50.000 euro e, in uno di questi, rigirava poi 20.000 euro su un contro del terzo socio».
Le bollette pagate da Di Vaio. Signori è preoccupato perché il capitano del Bologna, Marco Di Vaio, estraneo all’inchiesta, «è stato chiamato a Cremona» per via di due assegni da 2.500 euro con cui aveva pagato varie bollette. Acqua luce e rifiuti, per la precisione. Il 29 novembre ne parla al telefono con il suo investigatore privato Ugo Vittori. «Ugo dice che in un’ottica di calcio scommesse un assegno di un giocatore del Bologna a lui poteva essere visto come un pagamento per delle scommesse – annotano gli investigatori – Beppe commenta: la cosa è impensabile. Ugo dice di stare tranquillo, perché tutti sanno che Di Vaio era un suo inquilino».
Gli sms di Bettarini. Scambio frenetico di messaggi, il 27 novembre, fra Stefano Bettarini e Antonio Bellavista. «Ciao Ste. Scusa se ti disturbo ma ho bisogno di rientrare di quella cifra di 6.500 con urgenza». «Ciao Anto, te li restituisco volentieri ma non sono nelle possibilità di farlo… Avanzo ancora 11.250 da Ivan e in questi ci sono i 6.5 di Livorno Ascoli che perdemmo… Appena rientrerò provvedo!!! Ti abbraccio». Bellavista: «Stanno premendo, immagina cosa sto attraversando tu devi rientrare con loro tutto qua o se vuoi ti metto in contatto direttamente con loro?». Bettarini: «Mi sembra di aver pagato» più del dovuto… Le mie giocate e lo sai! Le ho sempre pagate».
Sebino Nela al Crown Plaza. «L’albergo a due passi dalla Malpensa è il quartier generale degli uomini di Singapore. Arrivano con il trolley imbottito di contante e ripartono con la valigia che pesa un chilo in meno. La consegna del denaro avviene al Crown Plaza di Somma Lombardo. Qui l’11 maggio del 2009 risultano presenti Choo Beng Haut e il grande capo Tan Seet Eng. Camera occupata: la numero 208. Prosegue l’informativa: «Si rappresenta che dall’1 al 13 maggio 2009 risulta essere stato presente anche l’ex giocatore della AS Roma Nela Sebastiano «Sebino», che occupava la camera numero 148». L’ex calciatore fa sapere di recarsi a volte in quell’albergo dopo i suoi impegni come commentatore tv.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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