Il Parma accetta troppo remissivamente il ruolo di partner nella prima ufficiale nel nuovo stadio della Juve e cede senza mai opporre una valida resistenza. Troppo fiacco il pressing in mezzo al campo, tanto da consentire ad Andrea Pirlo di giocare indisturbato, scandalosa la fase difensiva, con difensori che perdevano il loro uomo e chiusure in colpevole ritardo. Tutto questo non fa altro che accentuare a dismisura i meriti di una Juve che, quasi fosse un allenamento, porta a case i primi tre punti stagionali. Un 4-1 senza appello, condito da un espulsione giusta, nel finale a De Ceglie, il quale non merita di essere graziato, come invece successo in apertura d’incontro a Lichtesteiner. Ed è proprio il terzino ex Lazio che, dopo la mancata espulsione, si inserisce splendidamente in area, tra i sonnambuli emiliani, ricevendo un cross del solito indisturbato Pirlo. Mirante superato ed 1-0. Il Parma dopo il gol fa ancora meno, se possibile. La Juve prende campo e perviene al raddoppio con Pepe al 14’ della ripresa. Classico contropiede, mancata chiusura sull’esterno bianconero e rete del 2-0. La terza e la quarta rete sono pura formalità. Prima Vidal dal limite centra l’angolino basso dove Mirante non può arrivare. Poi ci pensa Pirlo che, manco a dirlo indisturbato, pennella un passaggio al bacio per l’inserimento di Marchisio. La difesa emiliana, anche stavolta manco a dirlo, dorme, e così il centrocampista juventino deve toccare quel tanto che basta per insaccare un pallonetto pregevole alle spalle dell’incolpevole Mirante. Nel finale però il Parma riesce a togliersi l’unica piccola soddisfazione del match, e lo fa grazie a Sebastian Giovinco. Percussione in area, fallaccio di De Ceglie (sarà espulso) e conseguente rigore. Il numero 10 emiliano la mette dentro. Come detto unica piccola soddisfazione in una domenica pomeriggio decisamente no
Giancarlo Di Stadio
