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Serie A, Milan-Bologna 2-1: rossoneri a -3 dalla Dea

Tre punti vitali ma sofferti

Resta la speranza, ma ancora una volta il Milan non convince. I rossoneri battono 2-1 il Bologna nel posticipo del 35° turno di Serie A e si portano al quinto posto, appaiando la Roma, a tre punti dall’Atalanta. Una vittoria sofferta, con tanti episodi che faranno discutere, su tutti la lite tra Gattuso e Bakayoko nel corso del primo tempo.

Illusione e rischio – È un buon Milan per un quarto d’ora: i rossoneri, spinti dal pubblico e trascinati da un buon Calhanoglu, mettono in apprensione la retroguardia ospite in un paio di circostanze. Il numero 10 turco saggia i riflessi di Skorupski, che risponde presente e tiene a galla i suoi. L’illusione di un match facile, per i rossoneri, dura appena cinque minuti, poi i fantasmi tornano a farsi vedere. Il Bologna, compatto e ordinato, sembra sapere esattamente cosa fare e arriva in porta con relativa facilità. Orsolini ha la palla buona per sbloccare la sfida, ma Donnarumma respinge con un po’ di fortuna.

Bakayoko ai titoli di coda – La parte centrale della prima frazione è un incubo per la squadra di Gattuso, che perde Biglia al 26′ e deve fare i conti con l’ennesima grana disciplinare. Bakayoko, chiamato a sostituire l’argentino, tarda nelle operazioni di riscaldamento e viene rimproverato dal tecnico. Il francese non la prende benissimo e manda letteralmente a quel paese il suo interlocutore. Un’altra scena che testimonia il grande nervosismo che serpeggia in casa Milan e che probabilmente segnerà la fine dell’avventura rossonera di Bakayoko.

Lampo di Suso – Nel momento peggiore, il Milan riesce a trovare il guizzo per portarsi in vantaggio. E lo fa con l’uomo più contestato dell’ultimo periodo, Suso. Lo spagnolo lascia di sasso Skorupski con un bel sinistro dal limite e interrompe un digiuno che durava dal 21 gennaio, quando segnò al Genoa.

Borini entra e segna – La ripresa si apre con una conclusione da fuori di Calhanoglu, che stavolta sorvola la traversa. Il Bologna risponde con Pulgar, ma Donnarumma si allunga sulla sua destra e compie un autentico miracolo. La sfortuna continua a perseguitare il Milan: al 60′ Calhanoglu si ferma per un problema muscolare e deve alzare bandiera bianca. L’ingresso in campo di Borini, però, è provvidenziale, perché l’esterno trova il raddoppio pochissimi minuti dopo, sfruttando una corta respinta di Skorupski sul tiro di Paquetà dal limite.

Il Milan si complica la vita – Risultato in cassaforte? Neanche per idea, perché un’amnesia difensiva di Musacchio e soci permette a Destro di realizzare il classico e più facile gol dell’ex. E quattro giri di lancette più tardi Paquetà si fa ingenuamente espellere per aver colpito l’arbitro dopo una rissa scatenata dal fallo di Pulgar sul brasiliano.

Sofferenza e gioia – Il Milan, in dieci uomini e con tanti elementi acciaccati, si difende con tutti gli effettivi e rischia solo in rare occasioni, sulle mischie generate dai calci piazzati. Piatek aiuta e si arrabbia con i compagni per alcune disattenzioni, poi ci pensa ancora Donnarumma a sventare, stavolta su Edera. Allo scadere arriva anche l’espulsione di Sansone, poi il triplice fischio di Di Bello mette fine alla sofferenza di San Siro, che può tornare a sperare nella qualificazione in Champions League.

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