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Storie Sudamericane – Il racconto del finale della Superliga: dramma River, titolo al Boca!

Ciò che è successo in Superliga ha del clamoroso. Ne parliamo in Storie Sudamericane

La rivalità tra River Plate e Boca Juniors è cosa nota. Storie Sudamericane aveva già accennato a ciò che poteva accadere nell’ultima giornata di Superliga e quali fossero i possibili scenari. Oggi si chiude il ciclo nato in casa Defensa Y Justicia, con Christian Bragarnik che ha convinto Diego Lemme e Hernan Crespo a schierare in campo i migliori giocatori contro il River nella penultima giornata di campionato. Il River ha poi pareggiato 1-1 contro il Defensa. Ai Millonarios sarebbe bastato conquistare quattro punti in due partite, contro Defensa e Atletico Tucumán. Ne ha collezionati soltanto due. Una catastrofe. Soprattutto perché i rivali pronti ad approfittarne sono stati quelli di sempre. Quelli del Boca Juniors. In sostanza, è come perdere la guerra contro chi non la si vorrebbe mai perdere. Sì, perché è stata una guerra. Di nervi, ma comunque una guerra. E i rispettivi avversari di River e Boca non hanno fatto nulla per distenderla. Com’è giusto che sia. Lo spettacolo è aumentato, ma non è stato il festival del bel gioco o di splendide giocate individuali. Di quella ce n’è stata solo una, che ha deciso un campionato. E’ stato uno spettacolo per gli intrecci che si sono venuti a creare e per le diverse emozioni che hanno vissute entrambe le squadre in ogni momento della partita.

Il River Plate ha pareggiato 1-1 contro il Tucumán. Le polemiche successive a questo risultato sono state molteplici. Innanzitutto, perché quando il punteggio era sullo 0-0, a Santos Borré è stato annullato un gol regolarissimo. Subito dopo è arrivato il vantaggio della squadra di casa con Toledo. Il pareggio di Matías Suárez è stato quasi immediato. Poi è iniziato un assalto disorganizzato dei Millonarios, che però con un arbitro diverso da Patricio Loustau, avrebbero anche conquistato un calcio di rigore. Il gol divorato di Nacho Scocco sul finale della gara ha gettato via ogni speranza di titolo per La Banda. E Marcelo Gallardo non ha portato a casa la Superliga, l’unico titolo mancante della sua straordinaria bacheca.

La partita del Boca Juniors, al contrario di quella del River, non è stata una tragedia sudamericana. Il bacio tra Carlos Tevez e Diego Armando Maradona ha preannunciato una partita che, per chi era presente alla Bombonera, è stata storica. Il Gimnasia di Maradona è sceso in campo in modo organizzato e ha rischiato di far male più volte al Boca, che si è difeso in maniera molto “allegra”. Andrada ha mostrato tutte le sue qualità, che gli hanno permesso di porsi -quasi- al livello di Franco Armani. La perla che ha fissato il risultato sull’1-0 è stata creata dal nulla da Tevez e l’urlo post-gol ha dato conferma dell’importanza di ciò che ha prodotto. Chi credeva che Maradona avesse dato campo libero agli Xeneizes, si sbagliava di grosso: “Ai tifosi del Boca dico che questo candidato -Pergolini- e quell’idolo del calcio -Riquelme- non sanno niente di politica, hanno una gestione pari allo zero. E supportano il peggior presidente della storia del club. Passarella, che ha sciolto il River e lo ha mandato in B, è Heidi accanto a questi tre“. Maradona è fermamente contro la dirigenza del Boca Juniors. E infatti: “Non hanno un progetto calcistico e hanno la stabilità del Titanic. Ve li immaginate nell’AFA o nella CONMEBOL? Non fatemi ridere. Uno pensa di poter andare in tribunale ogni domenica ed essere vicepresidente. E l’altro si è venduto al miglior offerente. Un club grande come il Boca non può essere gestito come uno spogliatoio“. Queste le dichiarazioni del Pibe de Oro, prima delle elezioni della presidenza del Boca. I nuovi dirigenti Xeneizes non hanno minimamente pensato di offrire un posto all’interno del club al calciatore più famoso della storia del club. Il resto, è stato una conseguenza.

Un titolo, quello per il Boca Juniors, che ha certificato lo splendido lavoro di Miguel Ángel Russo da quand’è seduto sulla panchina Xeneize. Il campionato argentino avrà i suoi problemi, come ogni campionato in Sudamerica. Ma la passione, l’amore, le storie che si sono venute e che si verranno a creare, anche nei prossimi anni, sono degne di essere raccontate. Adesso inizierà la Copa Superliga, una Coppa organizzata dalla Superliga per riempire la stagione. Il vincitore andrà in Copa Libertadores 2021. I risultati verranno presi in considerazione anche per il promedio, che determinerà le retrocessioni. La spinta che hanno ricevuto i ragazzi di Russo nella notte tra sabato e domenica non è indifferente. Ieri hanno vinto in scioltezza la seconda giornata di Libertadores 2020 contro l’Independiente di Medellín, 3-0. Splendido momento di forma per Carlos Tevez, che nel 2020 ha segnato sei gol e fornito due assist in sette partite in Superliga.

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C’è anche una curiosità, l’ennesima. Una specie di maledizione per Marcelo Gallardo, che nella sua carriera è stato vicino due volte alla vittoria del campionato. In entrambi i casi, a fermare la sua corsa è stato un uomo che qualche giorno fa era seduto sulla panchina dell’Atletico Tucumán e nove anni fa su quella del Belgrano. Si tratta di Ricardo Zielinski, a cui i tifosi del Boca Juniors, probabilmente, vogliono un gran bene.

Nico Bastone

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