De Sanctis è la cassaforte dei sogni azzurri. Ha parato un rigore a Mario Gomez nella notte magica della sfida di Champions ed è contento: «Solo perché è servito a non perdere». Man of the match, l’uomo della partita. Non solo per il rigore respinto a Gomez, ma per tutto quello che ha parato prima e durante i 90 minuti interminabili di Napoli-Bayern. Era sempre lì, Morgan, un baluardo insuperabile.
«Il portiere a volte può fare la differenza, ma è molto più difficile rispetto a un giocatore normale. Il rigore? Sapevo che Gomez contro l’Hertha aveva calciato a destra e allora ho cambiato angolo. Capita di pararli, e quando capita dà soddisfazione. Ma ora penso solo a battere il Cagliari domenica», ha spiegato. Portiere del Napoli, portiere (di riserva) della Nazionale, portiere non proprio con la fama di pararigori. Quattro ne ha bloccati da quando è a Napoli, in tre anni. Ma a Di Natale, Miccoli e Lucarelli (quando era a Livorno). E ai tempi del Pescara, aveva 17 anni, addirittura ne parò uno a Vieri. Lo volle al Napoli il dg Marino: il suo cartellino venne pagato 1,7 milioni di euro. Era del Siviglia, ma l’ultima stagione aveva giocato al Galatasaray, in Turchia.Il trasferimento stava per saltare: De Laurentiis puntò i piedi per la storia dei diritti d’immagine. Alla fine l’accordo si raggiunse. Federico Pastorello, il suo manager, è felice: «Le sue parate valgono quanto un gol, è davvero formidabile. Meriterebbe un monumento per quello che ha fatto col Bayern».
De Sanctis si è fermato a 799′, beffato da Acquafresca. E Kloose, martedì, ha infranto la sua imbattibilità interna europea al San Paolo che durava da sei partite. Mai preso gol in Europa, prima dell’altro giorno. Col Benfica (3-2 nel settembre 2009) c’era Navarro in porta.
Come Castellini, anche De Sanctis in Nazionale non ha fortuna: «Io ho una sola presenza con l’Italia, in azzurro avevo davanti il mio amico Zoff. Purtroppo per lui, ha la strada sbarrata da Buffon». Il portiere abruzzese – 34 anni e mezzo – è alla presenza numero 82 consecutiva con la maglia del Napoli: lui non conosce turnover, c’è sempre. Ne sanno qualcosa Iezzo e Gianello. Imparerà anche Rosati.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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