Ci sono voluti la Champions League, il pienone con il Bayern Monaco e lo stupore della stampa internazionale per realizzare che il San Paolo è inadeguato per ospitare eventi di grande richiamo. Occorre trovare una soluzione. Ed anche in fretta. L’impianto è fatiscente, ormai. Nonché gravoso dal punto di vista economico per le casse comunali. A nulla servono (anzi sono risorse sprecate) i continui restyling. Lo stadio va ristrutturato, modernizzato, reso sicuramente confortevole ed efficiente. E sembra che anche a Palazzo San Giacomo siano intenzionati attivarsi in tal senso. Ha affermato l’assessore allo sport, la dottoressa Pina Tommasielli: «L’argomento è motivo di discussione intensa da parte dell’assessorato e con il Sindaco. De Laurentiis proprietario del San Paolo? E’ prematuro parlare di come si evolverà questa ipotesi, che, devo dire, sto vagliando minuziosamente. Siamo nella fase di elaborazione della proposta».
LA SOLUZIONE – Rispetto al nulla, è già qualcosa. Il nuovo rapporto di collaborazione tra De Laurentiis ed il primo cittadino De Magistris fa sì che si cominci a ragionare in termini concreti su come regolarsi per ammodernare la casa del Napoli. Procedere con una concessione pluriennale dell’immobile al presidente del club? Oppure, attraverso un’altra formula? Intanto anche la nuova Giunta si trova d’accordo nel voler risolvere il problema prima possibile. «Lo stadio avrebbe bisogno di essere rifatto – ha sottolineato la dott.ssa Tommasielli ai microfoni di CRC – perché questa squadra così bella ha la necessità di avere un impianto di livello europeo. Il nostro obiettivo, così come quello del patron azzurro, è restituire uno stadio decente alla città».
I DUE SOGGETTI – Non esistono altri soggetti, intermediari o chi per esso, deputati a trovare una soluzione al problema. «La trattativa andrà chiusa tra De Laurentiis ed il Comune di Napoli, altri attori non ne esistono» , ha precisato la stretta collaboratrice di De Magistris per quanto riguarda le attività sportive e gli impianti cittadini.
I COSTI – Mantenere il San Paolo, costa ed anche parecchio per le casse di Palazzo San Giacomo. Al Comune spetta la manutenzione straordinaria ed anche una parte di quella ordinaria con il personale destinato all’impianto. E’ un impianto che pesa nelle voci di passività e non basta la percentuale stabilita nella convenzione d’uso per bilanciarle. «L’intenzione è quella di vendere il San Paolo al Napoli affinché De Laurentiis lo renda efficace per disputare competizioni come quella della Champions League» , fanno sapere da Palazzo di Città.
Già nel 2009, la Giunta-Iervolino, dopo l’accertamento di un deficit importante, prese in considerazione l’idea di vendere il San Paolo ad un privato, nel caso specifico a De Laurentiis. Ma l’idea venne congelata anche perché era in corso l’approvazione del decreto di legge-Crimi sulla proprietà degli stadi da parte dei club. E non se ne fece più nulla. Ora con un Napoli proiettato sempre più in alto si rende indispensabile trovare una soluzione. De Laurentiis ha scomodato architetti di chiara fama per stabilire quale potrebbe essere la soluzione migliore. Tutti prevedono l’abolizione della pista d’atletica ed anche una capienza più limitata in modo da garantire maggiore comfort. C’è anche un’idea per non smantellare il terzo anello che verrebbe a costare troppo: coprirlo con dei rotori luminosi su cui far scorrere la pubblicità. E per i tabelloni, già acquistati da De Laurentiis, si attende il certificato di staticità nelle zone in cui dovrebbero essere installati ed anche questo spetta al Comune.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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