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Tour de force per il Napoli, Mazzarri ricorda la lezione di Verona

 

Il Napoli vince a Milano ed arriva la sosta, un bel regalo per gli azzurri che possono godersi per due settimane l’ennesimo successo che li ha portati nella Storia ma soprattutto per Mazzarri, che, eccetto i sette nazionali, può lavorare con tranquillità sulla condizione atletica, sul recupero degli infortunati e sulla conoscenza degli automatismi del suo modulo per gli ultimi arrivati.  Alla ripresa c’è un tour de force che metterà alla prova l’organico a disposizione del tecnico di San Vincenzo. Sette partite in ventuno giorni, da Napoli-Parma del 15 Ottobre all’assalto alla Vecchia Signora del 6 Novembre; una media di una sfida ogni tre giorni. “Il processo di crescita prevede anche far tesoro degli errori per non ripeterli o comunque per migliorare sotto tutti gli aspetti”, abbiamo più volte ascoltato queste parole da Mazzarri soprattutto dopo i passi falsi dei suoi ragazzi. La sconfitta di Verona ed il pareggio contro la Fiorentina, prima dell’entusiasmo dovuto ai successi contro Villarreal ed Inter, ci ricordano che il Napoli, squadra che occupa gli spazi con la corsa e non facendo girare il pallone e che fa dell’intensità e non del possesso palla ordinato il proprio credo, ha bisogno di impiegare tutte le risorse a propria disposizione per esprimersi al meglio. Gli azzurri non possono applicare una gestione scientifica delle fasi delle partite, salvo che in casi speciali come per esempio il tranquillo controllo del risultato favorevole applicato contro le compagini di Garrido e Ranieri. Proprio per questi motivi c’è bisogno del turn-over, un ostacolo complicato per Mazzarri, che dal “Ghencea” di Bucarest in Europa League al “Bentegodi” di Verona, sembra metterlo in difficoltà. Al lavoro straordinario compiuto dall’allenatore del Napoli si può perdonare anche qualche esperimento azzardato, come proprio nel caso di queste due gare che, collocate a distanza di un anno, rappresentano esperienze molto significative per il percorso degli azzurri. Mazzarri ha assimilato la lezione e non ripeterà la rivoluzione di Verona. Il doppio impegno ravvicinato tra campionato e Champions sarà gestito dando priorità alla competizione continentale per una scelta legittima della società condivisa dall’allenatore. Dossena, riposatosi con la sosta, probabilmente giocherà contro il Parma per lasciare spazio a Zuniga nella sfida ai tedeschi. La freschezza atletica del colombiano può dare maggiori garanzie contro la corazzata di Heynckes, anche se dovessero essere assenti, come sembra, le due stelle Robben e Ribery.  Il Bayern gioca con tre uomini offensivi dietro la punta centrale Mario Gomez e potrebbero essere Muller (Robben), Kroos ed Alaba (Ribery), quindi servirà un grande lavoro atletico nell’effettuare le due fasi sulle fasce e perciò Zuniga dà maggiori garanzie. Mazzarri darà sicuramente spazio a Dzemaili almeno nel corso di una delle due gare per testare le sue condizioni ed avanzare nel processo d’inserimento negli schemi del Napoli. Lo svizzero a Cesena non convinse nel ruolo di centrocampista centrale, spingendo Mazzarri a preferirgli Gargano già per la trasferta di Manchester. L’uruguagio ha risposto alla fiducia con prestazioni esaltanti, che gli hanno garantito il posto da titolare. Dzemaili è sembrato molto più a suo agio in posizione più avanzata proprio nella gara contro la compagine di Mancini. Per giocare al fianco di Inler serve grande dinamismo per coprire tutti gli spazi ed in questo l’uruguagio sta compiendo prove egregie, migliorando anche sotto il profilo della tecnica di base. Dzemaili deve crescere sotto questo profilo in vista del tour de force che attende gli azzurri. Donadel è tornato a Castelvolturno, dopo le cure a cui si è sottoposto a Prato, ma la lesione al retto femorale, collegatasi ad una rimediata in passato, non è stata ancora recuperata. Inoltre c’è preoccupazione nello staff della società partenopea riguardo ai tempi di risanamento dei problemi fisici dell’ex viola.  Il Napoli, infatti, è già sul mercato e il responsabile del reparto scouting Maurizio Micheli è già volato in Sudamerica.

Si lavora per Gennaio e Giugno, del resto Bigon qualche giorno fa ai microfoni di Sky ha dichiarato: “Siamo fatti così, siamo sempre sul pezzo”.

 

Ciro Troise per il “Corriere del Pallone”

 

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