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Trofeo Gamper: Barcellona-Napoli!

Quando da piccoli si gioca a calcio, il sogno è quello di riuscire a diventare un calciatore, magari della propria squadra del cuore, e di portare la propria maglia ai traguardi più impensabili, arrivando a giocare contro le formazioni più blasonate del pianeta. Ebbene, questo sogno si è realizzato per i giocatori del Napoli che come Cannavaro, sono nati proprio qui. Il Napoli affronterà il Barcellona dei record al Camp Nou per il trofeo Gamper. Si prevede una notte piena di stelle, sulla terra però.

La formazione blaugrana, fresca di conquista della Supercoppa Spagnola contro gli odiati rivali del Real Madrid di Mourinho, che nell’ultimo incontro hanno dato dimostrazione di aver diminuito le distanze tra le due compagini, è quanto mai determinata ad ottenere anche questo trofeo per rendere questo mese di agosto un ottimo trampolino di lancio, di quelli che danno il la ad una stagione coronata da successi un po’ su tutti i fronti, nazionali e non. L’allenatore, Pep Guardiola, che proprio con la gara di ritorno di Supercoppa ha potuto mettere un’altra coppa nel proprio palmarès, ha eguagliato i trofei ottenuti dal suo predecessore Johan Cruyff, che però li ha raggiunti in sette anni, mentre l’attuale guida tecnica è solo al terzo anno di panchina di questo club ed ha all’attivo 11 traguardi su 14 competizioni disputate, cifra davvero impressionante, che rende merito non solo ai giocatori, i protagonisti, chiaramente, che scendono in campo e danno dimostrazione del loro valore, ma anche al tecnico di Santpedor, che dalla conduzione della squadra B accettò questa sfida non senza suscitare clamore, quando rivelò che non aveva bisogno di quel Ronaldinho che tanto aveva fatto divertire compagni di squadra e tifosi con le sue giocate e con quel sorriso stampato sul volto ogni qual volta giocava al calcio, e di voler puntare invece sull’argentino Lionel Messi, poi fregiato per due volte con il Pallone d’Oro. Il “dream team” di Cruyff, formato da stelle intramontabili del calcio come Hristo Stoi?kov, Laudrup ed il brasiliano Romario, per non parlare dello stesso Guardiola, uno dei perni di quella formazione, se da alcuni viene definito irraggiungibile, da altri sembra invece essere ormai alla portata di questa compagine, i cui giocatori hanno vinto tutto con il proprio club, e alcuni di loro hanno persino conquistato Europeo e Coppa del Mondo con la nazionale spagnola, di cui proprio i centrocampisti Xavi e Iniesta sono stati i valori aggiunti.

Per la sfida contro il Napoli la squadra della Catalonha dovrebbe scendere con la formazione titolare, almeno per quel che riguarda la prima parte della gara, intenzionata com’è a conquistare il secondo trofeo in pochi giorni, anche se si potrebbe dare spazio a qualcuno come il portiere Pinto o l’esterno Adriano, per saggiare la condizione anche dei sostituti in vista di un anno più impegnativo dello scorso, con anche il Mondiale per club da disputare. Inoltre, lo sciopero dell’associazione calciatori ha fatto in modo che non si scenda in campo nella prima giornata di campionato. Ipotizzando il modulo di Guardiola, si potrebbe vedere Pinto in porta, con Abidal e Piquè centrali, e Adriano e Dani Alves sulle corsie esterne. Al centro quasi sicuramente dovrebbe scendere in campo Fabregas, avendo bisogno di minuti di gioco con la squadra, con Sergio Busquets e Iniesta. In avanti, spazio al trio composto da Pedro, Villa, autore di una spettacolare rete nell’Andata di Supercoppa contro il Real, e proprio quella “pulce” che in tanti sognano un giorno in maglia azzurra, quasi a voler seguire le orme di Maradona. Tre giocatori hanno svolto lavoro differenziato, ed è quasi certo che partano dalla panchina, per poi disputare qualche minuto: Carles Puyol, capitano della squadra,Ibrahim Afellay, il quale futuro è dato per certo lontano dal Nou Camp, ed Alexis Sanchez, già elogiato dal mister perché “corre per quattro”. Ma si tenga presente che di giocatori che è possibile vedere in campo ce ne sono, da Xavi e Mascherano a Keità,  allo stesso Sanchez, o ancora l’ultimo prodotto del settore giovanile, Thiago Alcantara.

Il Napoli è pronto per l’ultimo scontro “Italia-Spagna”, che ha visto la squadra partenopea subire in casa il dominio di un Siviglia più in forma, che si è imposto per due reti a uno, mentre in terra iberica il valore degli uomini di mister Mazzarri, tra cui è spiccato il neo portiere, il gigante Antonio Rosati, ha fruttato il trofeo “Ciutat” agli azzurri, che hanno vinto 1-0. In mezzo alle due partite c’è stata l’amichevole delle nazionali, dove gli ex campioni del mondo dell’Italia hanno avuto la meglio sui detentori attuali della Spagna per 2-1. Per il match con i blaugrana Mazzarri ha sperimentato, nell’amichevole a porta aperte del San Paolo, due formazioni, definite Napoli A e B. Queste due compagini vantavano, in pratica, da una parte la formazione dei “titolarissimi”, ormai al completo con il ritorno dei gioiellini sudamericani, e dall’altra quella dei sostituti, definiti comunque dal tecnico di un certo spessore, anche per quello che hanno dimostrato sino ad ora in questo precampionato: ragazzi come Santana, Donadel o lo stesso Rosati hanno aggiunto alla panchina del Napoli una qualità incredibile, permettendo a Mazzarri di fare affidamento non solo sugli undici che scendono in campo dal primo minuto, ma anche su coloro che siedono in panchina, pronti a rilevare i compagni di squadra e scendere in campo qualora il mister lo desideri. Dunque, di sicuro si assisterà allo schieramento classico del 3-4-2-1, resta da vedere solo chi scenderà in campo. Tutti vogliono giocare (chi non vorrebbe scendere al Nou Camp di Barcellona e giocare contro i più forti del mondo?), ma in vista della gara d’inizio campionato, contro il Genoa, si potrebbe vedere lo schieramento titolare dall’inizio, per poi dare spazio alle forze fresche dopo l’intervallo. Possibilità, quindi, per De Sanctis di difendere i pali, con il tridente Cannavaro-Campagnaro e Britos, neo acquisto del Napoli che già sembra aver conquistato un posto di rilievo negli schemi  del tecnico di San Vincenzo. Il centrocampo potrebbe vantare Inler e Dzemaili centrali, con Maggio e Dossena a galoppare per la fascia. Il reparto offensivo, infine, sarà composto dai “tre tenori”, con Hamsik e Lavezzi  dietro al “Matador” Edinson Cavani. Mazzarri potrebbe cambiare le proprie decisioni fino a poco prima di scendere in campo, come di solito ha fatto nel corso dello scorso campionato, ma sembra avere già le idee chiare su chi puntare, e infatti, gocatori come Luca Cigarini guarderanno la partita dalla televisione, pronto tra l’altro al ritorno a Bergamo nella squadra dell’Atalanta. Di certo si assisterà a scontri decisamente affascinanti un po’ su tutti i fronti, con Cannavaro e compagni a dover badare alla “pulce” Messi, o Villa, o ancora al neo blaugrana Alexis Sanchez. Sulla linea di centrocampo lo scontro sarà tra Inler e il suo compagno di reparto contro i centrocampisti forse più forti del globo, Xavi e Iniesta, con in aggiunta, quel Cèsc Fabregas figliol prodigo che appena entrato ha dato il la alla terza rete che ha assicurato la Supercoppa alla sua squadra. Sulle corsie esterne Compito forse più facile per Maggio che per Dossena: se per l’esterno destro si avrà Abidal, nel caso in cui Puyol sia disponibile, sull’out di sinistra il giocatore in maglia azzurra ex Liverpool dovrà vedersela con uno dei due giocatori più forti in assoluto in quel reparto: Dani Alves, preferito da alcuni persino al connazionale Maicon. Il reparto offensivo avrà a che fare con il talento di Piquè, difensore che dall’esperienza alla corte di Sir Alex Ferguson ha tratto grandi benefici, tornatigli molto utili una volta rientrato al Barcellona. Ma le sfide tra i vari talenti non sarà l’unico argomento che quest’incontro propone: il Napoli ha sempre ammesso di seguire il modello Barcellona, sia come stile di gioco che come mentalità, e recentemente anche sotto il profilo di gestione delle giovani promesse, tant’è vero che il settore giovanile partenopeo è stato da molti definito la “cantera” del Napoli. Ed anche sul mercato gli obiettivi sono simili, proprio per le stesse necessità: lo stesso”el nino maravilla” era uno degli obiettivi del Napoli, poi sfumato per la scelta del giocatore di andare in Spagna. Il mercato, oltre al modulo di gioco e alla mentalità in campo, è un elemento in comune di questi due club: diversi i giocatori che sono stati avvicinati da ambedue le società. C’è stato anche il capitolo “Giuseppe Rossi”, dato per certo prima in blaugrana, poi in azzurro, e attualmente ancora con la maglia dei sottomarini gialli del Villareal. Anche qualche giocatore della squadra campana è stato vicino al passaggio, almeno secondo i rumours di mercato, da Lavezzi, prima della Coppa America dato per molto vicino al Barça, ad arrivare al difensore Ruiz, il quale a dodici anni venne scartato dalla cantera proprio del Barcellona; mai datosi per vinto, passò subito in una cantera minore per poi trovarsi quattordicenne nel vivaio dell’Espanyol, ed ora pronto a prendersi una piccola rivincita contro quel club che non ha voluto credere nelle sue capacità. Ma più che gli scontri di reparto, si attende con ansia i vari duelli a distanza, da Cavani contro Villa ad Hamsik contro Iniesta, fino ad arrivare alla sfida tutta argentina tra Lavezzi e Messi: il Pocho, in gran forma nella partitella in famiglia di questa settimana disputata al San Paolo, si misurerà contro colui che da alcuni viene definito l’erede di Diego Armando Maradona, Lionel Messi. Tra il “pibe de oro” e la “pulce” le differenze si vedono maggiormente con la maglia della nazionale, ma non è da escludere  che un giorno il numero dieci blaugrana riesca a eguagliare il numero 10 per eccellenza del club partenopeo.

Tirando le somme, mancano solo i nomi ufficiali dei giocatori che scenderanno in campo, ma la partita offrirà sicuramente tanti spunti sul quale fermarsi a parlare in queste ultime giornate di relax. Mazzarri contro Guardiola, Lavezzi contro Messi, il Napoli contro il Barcellona: il leone giovane e desideroso di imporsi sfiderà quello maturo, i cui artigli hanno già graffiato diversi avversari. Chi la spunterà?

 

Emanuele Romolo Criscuolo

 

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