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Tutta la città coccola Insigne

In Ucraina i tifosi azzurri si aspettano grandi cose dal ragazzo napoletano

La vita è adesso, in quel luccichio abbagliante della celebrità, nel desiderio umanissimo della privacy, in quella dimensione popolare che avvolge ed entusiasma e però un po’ inquienta anche. La vita è adesso: nel pianto – inevitabile – notturno d’un neonato, nelle responsabilità parterne da assumersi, in quella identità che andrà aggiornata e corredata d’ulteriore maturità. La vita di Lorenzo Insigne, ora, è già un’altra, rispetto ad un anno fa: e il bello deve ancora arrivare e fa niente se sarà un fiocco azzurro o rosa. “Dedicato a Jenny”. La vita d’Insigne ora è in una clessidra che insegue gli eventi: il prossimo gol con il Napoli, il prossimo gol con l’Under 21, la prossima esultanza alla Totti vecchia maniera, il pollice destro in bocca a mo’ di ciuccio e un pensierino per la sua fidanzata, per i genitori, per i procuratori.

RIBALTA – La vita d’Insigne è stata rivoltata da un’estate all’altra e a luglio, con l’inchiostro che ancora gli imbrattava le dita per la fresca firma sul rinnovo, la prima gratificazione è stata regalare un appartamento a mamma e a papà, ringraziarli a modo suo, visto che poteva, dei sacrifici fatti per condurlo per mano fino alla gloria, aiutarlo a resistere nei momenti di scoramento e contenerlo nell’euforia. Guidarlo, insomma. Frattamaggiore, casa-Insigne, laddove tutto è stato improvvisamente stravolto, dopo le diciotto reti con il Pescara e la promozione in serie A e la conferma del Napoli e quel quinquennale, scadenza 2017, cucitogli addosso su misura da Antonio Ottaiano e da Fabio Andreotti, in teoria i due procuratori, in pratica qualcosa in più, che con Bigon e De Laurentiis hanno “blindato” d’azzurro quel principino del gol.
IL CAOS – Poi c’è un prezzo da pagare, a questa nuova esistenza, a questa spruzzata di celebrità piovuta dal cielo in maniera impetuosa: e allora, nel conto, bisogna inserire anche le controindicazioni, l’onda anomala che ti assedia mentre sei sulla spiaggia o quel cerchio “magico” nel quale ti ritrovi al bar, mentre sei entrato per prendere semplicemente un caffè. E’ l’Insigne-mania che impazza, a Frattamaggiore ma ovunque; è il delirio di massa d’una città incredula dinnanzi a quel talento e decisa a coccolarselo ovunque, perché in lui c’è la speranza, c’è uno scugnizzo, c’è non solo la qualità calcistica ma anche quella umana, emersa a più riprese e sempre ribadita, senza mai piantare un tunnel o un dribbling dinnanzi ad una richiesta di foto o di autografo.
LA GIOIA – Ma adesso è un’altra vita, perché l’attesa vera, la vigilia più lunga, consumerà “dentro” e coinvolgerà l’uomo ch’è in Insigne, alla scoperta di una nuovissima e più completa crescita, qualche pannolino da cambiare e tante piccole scoperte da gustare: poi magari un giorno si sentirà anche dire sei forte, papà. Ed avrà un sapore assai particolare.
Fonte: Corriere dello Sport
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