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Tutti al San Paolo per una serata speciale

Lo sapevano pure le pietre: perché quel giorno, il 6 dicembre del ‘59, doveva essere evidentemente già chiaro a tutti. Lo sapevano i nonni, che poi l’avrebbero raccontato ai nipotini: e poi, di generazione in generazione, l’avrebbero scoperto i figli e ancora i figli dei figli. Napoli-Juventus, e già: la madre (e il padre) di tutte le partite, nei secoli dei secoli, in un calcio ingiallito come le pagine di quel dì, tra la polvere degli archivi in cui è inevitabile intrufolarsi per risalire alle origini. Napoli-Juventus, ma va: e chi altro sennò, se non l’atmosfera magica – quasi mistica – per rappresentare un Evento, per rinchiuderlo nelle emozioni indefinibile d’un pomeriggio da ricordare.

IL FIOCCO AZZURRO – 6 dicembre 1959, quando nasce ufficialmente il San Paolo, aprendosi a Napoli e all’abbraccio di quei settantamila che finiranno per trasformarsi in piacevolissima abitudine, Madame è già la nemica numero uno, l’antagonista per eccellenza, una Vecchia Signora da insidiare e da affrontare tutti uniti appasionatamente: finisce 2-1, tra il delirio popolare e un incasso da far strabuzzare gli occhi del cassiere, sessantotto milioni (di lire), con curve che costano 600 (lire), i distinti 1.800 (lire) e le tribune 3.500 (lire). Per cominciare, per la prima volta, non c’è che Napoli-Juventus: la Sfida che va oltre, che spinge al di là, che racchiude suggestioni imparagonabili. Il big-match. Il match.

IL SIGNOR ROSSI – Ma il muro umano, o il murales della memoria collettiva, è in un Napoli-Perugia (anno di grazia 1979) extralarge, con quel San Paolo che sembra esplodere da un momento all’altro, gonfio com’è di 89.992 spettatori, ognuno dei quali munito di fischietto, obbligatorio per salutare Paolo Rossi, reduce da uno storico «no» a Corrado Ferlaino, e definire un imbattibile record di presenze. Poi ci sono le pagine tristi, che però restano; ci sono gli alti e i bassi; poi c’è anche il nulla d’un Napoli-Cremonese, 13 giugno del 1999, l’ultima giornata di serie B con appena 89 paganti, il deserto dell’anima d’un san Paolo svuotato.

MA C’E’ SEMPRE MADAME – La Vecchia Signora è una presenza intrigante, muove le masse e anche l’economia, trascina le folle e traccia primati: il Bayern s’è preso di recente il record d’incasso, che la Juventus aveva stracciato in precedenza, appena il 9 gennaio scorso, con 60.486 tifosi capaci di demolire il tetto dei due milioni di euro. Ma non è finita, perché la Juve sa come stuzzicare Napoli, la cattura, calamitandola là dentro, in quella culla: e stavolta, tanto per gradire, si va incontro al tutto esaurito, sessantamila o su di lì per stare addosso a Madame, per farle sentire il fiato sul collo perché un po’ la temono. Le Vecchie Signore vanno rispettate.  

La Redazione  

A.S.  

Fonte: Corriere dello Sport

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