Juventus-Inter e altre quattro partite di questo turno di campionato sono state rinviate al 13 maggio a causa del coronavirus per prevenire la salute degli italiani. Gestione sicuramente improvvida da parte dei vertici del calcio italiano, che non hanno fatto altro che creare caos. Anche Xavier Jacobelli scrive così nel suo fondo di oggi su Tuttosport: “No, non si fa così. Non si frantuma in questo modo la regolarità del campionato al tempo del coronavirus. Prima di tutto viene la salute di tutti e, certo, in una situazione eccezionale si adottano provvedimenti eccezionali. Come tali si accettano e ci si adegua, anche nel mondo del calcio che non è un mondo a parte. Ma, vivaddio, c’è modo e modo di squinternare il calendario, facendo un passo avanti e due indietro, andando dalle porte aperte alle porte chiuse ai rinvii delle cinque partite previste senza pubblico, annunciati ufficialmente a meno di sei ore dal fischio d’inizio di Udinese-Fiorentina.
[…] Prima domanda ai fenomeni riuniti nel bunker del pallone: ma quanto ci voleva a prendere, per tempo, una risoluzione, dicasi una, valida per tutti, senza fare figli e figliastri, senza seminare confusione, incertezza, sconcerto? Quanto ci voleva a rendersi conto che, se si fosse giocata in uno Stadium vuoto la partita fra Juve e Inter, televista ai quattro angoli del globo, l’immagine internazionale del nostro Paese avrebbe ricevuto il colpo di grazia? Quanto ci voleva a non prendere per i fondelli i tifosi dell’Udinese, della Fiorentina, del Milan, del Genoa, del Parma, della Spal, del Sassuolo, del Brescia, della Juve e dell’Inter? Quanto ci voleva a non trattare come pacchi postali i tifosi dell’Atalanta che il mercoledì ricevono il via libera per andare a Lecce, il venerdì sera dicono loro che è stato chiuso il settore ospiti, repentinamente riaperto il sabato mattina? E vogliamo parlare del folle calendario che aspetta l’Inter in maggio, qualora arrivasse sino in fondo alla Coppa Italia e all’Europa League? E possibile che all’ineffabile Dal Pino, già una settimana fa non sia venuto in mente di convocare tutti i club in Lega e lì murarli, facendoli uscire solo dopo avere concordato una, dicasi una e sola strategia per affrontare tutti insieme l’emergenza, parlando forte e chiaro? Quanto ci voleva a fare come gli svizzeri che non ci hanno messo né uno né due, sospendendo immediatamente tutti i campionati di ogni ordine e grado?”.
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