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Uefa, la trionfale campagna di Germania

Hannover, Bayern Monaco, Stoccarda, Werder Brema, Eintracht. La Germania tinta d’azzurro porta la firma di queste cinque squadre affrontate in partite ufficiali. Il primo incontro nella stagione 1967/68. Pesaola alla guida, Zoff tra i pali, Juliano a centrocampo, Altafini in attacco. Si chiamava Coppa delle Fiere, vi accedevano le formazioni di città in cui si svolgevano manifestazioni fieristiche internazionali. Napoli aveva la Fiera della Casa e vi partecipò: 4-0 all’Hannover ’96. Girardo fece il primo gol, Altafini ne realizzò due, il quarto fu un’autorete. In Germania fu pareggio 1-1. 

Nel 1969/70, ancora in Coppa delle Fiere, al secondo turno arrivò lo Stoccarda, anticipo della finale vinta da Maradona e compagni vent’anni dopo. Finì 0-0 in Germania. Al San Paolo risolse Canzi che nonostante fosse goleador, di reti non ne segnava tante.
Napoli uber alles nella stagione 1988/89. Dopo aver eliminato la Juve nei quarti di finale ecco il Bayern Monaco. All’andata San Paolo gremito con quattro miliardi d’incasso. Record allora, record oggi. Il Napoli gioca una partita accorta. Il Pibe fa il resto. Dai suoi suggerimenti partono le azioni che mandano in gol Careca e Carnevale. Francini colpisce un palo, Carnevale la traversa. Finisce 2-0. A dieci minuti dalla fine Maradona si infortuna: stiramento del retto femorale destro ma l’incidente non gli impedirà di essere in campo nella partita di ritorno. È il Bayern di Augenthaler, Wolfarth ed Eck. Allenatore Heynkes, sì lo stesso che guiderà stasera i bavaresi. Nel match di ritorno prima di vincere sul campo il Napoli conquista gli spalti colorando d’azzurro l’Olympiastadion. Il capo della polizia bavarese Helmut Koller fa i complimenti ai ventimila tifosi partenopei: «Perfetti, nessun incidente». È sempre Maradona il faro. Napoli attentissimo e cinico, il Bayern sbaglia due appoggi nel momento di massima pressione. Sul primo si avventa Diego che ruba palla e serve Careca per l’1-0; sul secondo Crippa per Maradona che dà a Careca per il 2-1. È finale.
Un’altra tedesca, lo Stoccarda. Al San Paolo 81.000 spettatori per il record d’incasso di sempre. Tra i tedeschi gioca uno scugnizzo di Frattaminore, Maurizio Gaudino, 23 anni, che segna l’1-0 complice una papera di Giuliani. Maradona ci mette del suo ed arriva l’1-1. Cross che Diego si aggiusta con il braccio, conclusione e questa volta il braccio è del tedesco per il rigore del pareggio. Il 2-1 è una conclusione da sottomisura di Careca. Tra l’andata e il ritorno Ferlaino – almeno a quanto racconta Maradona ma sempre smentito dall’allora presidente – promette a Diego di lasciarlo libero. Il ritorno è quasi formalità: finisce 3-3 ma il Napoli è sopra 3-1 dopo i gol di Alemao (pareggio di Klinsmann), Ferrara e Careca. Maradona alza la coppa e non se ne andrà.
I ricordi con le tedesche sono poi solo incubi. Il Werder Brema elimina gli azzurri negli ottavi di coppa Uefa nella stagione 1989-90 vincendo 3-2 al San Paolo e 5-1 a Brema; l’Eintracht, guidato proprio da Heynckes, nel 1994/95 ottiene un duplice 1-0 e interrompe le velleità europee degli azzurri. Il ritorno con l’Eintracht è l’ultima partita internazionale prima di Napoli-Panionios che sancisce il ritorno in Europa del Napoli di Reja il 20 luglio del 2008.

 

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

 

 

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