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Un Uruguay made in Italy sfida l’Italia alle 18. Ben 9 “italiani” in campo

Un Uruguay con il ‘Made in Italy’ incorporato si prepara all’ultimo atto della Confederations cup brasiliana, in programma domani a Salvador Bahia. Avversari di turno gli azzurri, in altre parole i migliori elementi del campionato dove la maggior parte dei componenti la ‘Celeste’ giocano o hanno giocato. Nell’arena Fonte Nova andra’ in scena un singolare derby fra Nazionali, una partita che si puo’ definire strana, con in palio il podio della manifestazione che rappresenta il vero aperitivo del Mondiale. E, se per Prandelli non saranno pochi i problemi di formazione, per Oscar Washington Tabarez che, come molti dei ‘suoi’ giocatori, vanta una serie di apparizioni – poco importa se in panchina – in Serie A, fra Cagliari e Milan, c’e’ un po’ l’imbarazzo della scelta. A scorrere la formazione dell’Uruguay ci si sbizzarrisce a collocare ogni calciatore in una squadra italiana, considerato che – fra ex e attuali tesserati, sono nove in tutto i giocatori che si portano addosso l’odore della Serie A: Caceres gioca nella Juventus; Alvaro Gonzalez nella Lazio; Arevalo Rios nel Palermo; Diego Forlan ha indossato, in un recente passato, la maglia dell’Inter; Abel Hernandez gioca pure lui nel Palermo; Muslera ha giocato nella Lazio; passato italiano (sempre nel Palermo) anche per Aguirregaray; Gaston Ramirez ha militato nel Bologna; Cavani e’ il ‘vicere’ di Napoli.

Conti alla mano, nessuno meglio degli uruguagi conosce il calcio italiano, per averlo vissuto, frequentato, studiato (Tabarez). Un vantaggio non indifferente per l’Uruguay che, come l’Italia, deve smaltire la delusione per la sconfitta subita negli ultimi minuti di una semifinale che, forse solo per quell’errore dal dischetto di Forlan sullo 0-0, non ha potuto conquistare, ripetendo l’impresa del 1950, sia pure con le dovute proporzioni. ”L’Italia e’ una squadra forte, ben organizzata, ma a questo punto della manifestazione siamo tutti stanchi e puo’ accadere tutto. Noi, pero’, ci teniamo a fare bene fino alla fine. ce la metteremo tutta per concludere al meglio questa manifestazione”, le parole di Tabarez. Che sa, tuttavia, di poter contare anche su un vantaggio in piu’ rispetto agli avversari. L’Uruguay, infatti, ha avuto un giorno in piu’ per smaltire la fatica accumulata nella semifinale. Brasile-Uruguay, e’ andata in scena mercoledi’ (peraltro senza l’ausilio dei supplenentari), mentre l’Italia e’ reduce da una semifinale disputata soltanto l’altro ieri, e finita solo dopo i calci di rigore. Non e’ poco, a queste latitudini e questo puo’ fare la differenza.

Fonte: Resport.it

La Redazione.

D.G.

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